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Al Direttore | 31 gennaio 2022, 07:30

Una decina di dipendenti Asl scrive a politici, sindacati e direzione generale

"Pensare che serva una pandemia per fare emergere criticità storiche è allarmante"

Una decina di dipendenti Asl scrive a politici, sindacati e direzione generale

Lo sciopero del sindacato NurSind del 28 gennaio e la solidarietà incassata ha innescato alcune riflessioni in una decina di dipendenti Asl che ha preso 'carta e penna' per appellarsi agli stessi sindacati e alla politica.

"Pensare che serva una pandemia per fare emergere criticità storiche è allarmante - scrivono -. Lo sciopero e la solidarietà sono  iniziative apprezzabili perché segnalano le tante criticità a cui devono far fronte gli Infermieri e non solo"

"La sanità astigiana non ha bisogno di propaganda - rimarcano - ma di fatti da rivolgere ai cittadini e anche agli operatori che ci lavorano, oltre ad essere abitanti di questa città, sono fruitori dei sevizi sanitari e a loro volta, si prendono cura della salute dei concittadini".

I firmatari chiedono ai sindacati dell'accordo aziendale firmato, secondo loro "peggiorativo delle condizioni lavorative: hanno trasformato - scrivono -  le progressioni economiche orizzontali in un’ iscrizione ad una piattaforma dalla compilazione incomprensibile che si è trasformata in una roulette russa, dove tanti operatori non sono riusciti a partecipare e altri ne sono stati esclusi per cavilli. Hanno stravolto la normativa del Contratto Nazionale sullo straordinario non riconoscendo i primi 15 minuti (in un mese diventano almeno 5 ore e in un anno 60) e bisogna lavorare almeno 30 minuti in più, perché si possa parlare ancora di straordinario. Hanno accettato che le ore pregresse di straordinario, relative al primo anno di pandemia, venissero annullate e per poco non ci riuscivano, hanno permesso di usare i fondi contrattuali per pagare la carenza di personale quando ogni anno l’ Università, laurea infermieri che vengono però assunti da altre Asl".

I dipendenti ricordano che negli ultimi anni l'ospedale astigiano ha perso posti letto rischiando di perdere Malattie Infettive che ora in pandemia è fondamentale per l'Astigiano.

"Dalla azienda ci siamo sentiti spolpati e ancor più massacrati di prima. In piena pandemia le scelte aziendali sono state di ridimensionamento e non di ampliamento e valorizzazione. Ricordiamo ai nostri politici locali che degli operatori della sanità, essendo linfa di questo sistema e risorsa della nostra città, non bisogna ricordarsene solo in prossimità di elezioni amministrative ma ogni giorno dell’anno"

Una denuncia che definiscono costruttiva per tutelare la sanità astigiana, "garantendo ai cittadini una sanità di eccellenza che abbia prospettiva nel tempo e non diventi un déjà-vu Nizza 2. Chiediamo alle forze politiche locali, al sindaco, al presidente della Regione, all’assessore alla Sanità, al direttore generale, di valorizzare la sanità astigiana con progetti a lungo termine, smettendola di sgretolare anno dopo anno, il diritto alla salute e alle cure, non siamo cittadini di serie B".

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