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Attualità | 03 febbraio 2022, 09:41

Assistenza anziani, troppo alte le rette. "A quanto ammonta il Fondo per le non autosufficienze stanziato per Asti?"

La consigliera Angela Quaglia (CambiAmo Asti), con un'interrogazione, chiede quante siano le rette integrate da Asl e quanti i posti accreditati

Assistenza anziani, troppo alte le rette. "A quanto ammonta il Fondo per le non autosufficienze stanziato per Asti?"

La popolazione diventa sempre più anziana e le criticità nell'assistenza si fanno sentire, mettendo in seria difficoltà le famiglie. Le rette delle strutture sono spesso proibitive per la maggior parte delle persone che, spesso, decidono, con grandi sacrifici, di assistere gli anziani a domicilio.

Di questa problematica si fa portavoce la consigliera Angela Quaglia (CambiAmo Asti) che ha presentato un'interrogazione.

Pubblichiamo interamente la sua nota.

Mi è capitato piuttosto sovente, negli ultimi tempi, di incontrare persone che hanno familiari anziani e pluriproblematici, sia perché dimessi dall’ospedale sia perché semplicemente anziani con varie patologie.

Persone che si pongono il problema di assistere correttamente i propri cari che non dispongono, per svariate ragioni, di pensioni adeguate a sostenere i costi di una retta in casa di riposo.

Recentemente, inoltre, abbiamo appreso che la Casa di Riposo Città di Asti ha “adeguato” le proprie rette per far fronte a costi altrimenti difficilmente sostenibili, creando malumore e preoccupazione tra gli ospiti e i parenti che, in alcuni casi, hanno ritenuto di spostare i propri congiunti “contrattando” rette più consone alle proprie capacità economiche.

Altri esempi di Case di Riposo in difficoltà economiche riguardano anche Comuni della Provincia.

Il problema della non autosufficienza investe, in città e in Provincia, un numero consistente di anziani.

Per fare un esempio: un posto di media intensità in una Residenza Sanitaria Assistenziale ( RSA) costa circa 2200 euro mensili.

Non tutti hanno pensioni adeguate a farvi fronte, pur avendo magari lavorato una vita!

In questi casi la norma prevede che la Regione, ( tramite la ASL) copra il 50% della spesa.

Succede, però, che ad Asti i posti “convenzionati” non siano rispondenti alle esigenze della popolazione e che, pur avendo circa 2000 posti accreditati , i convenzionamenti, cioè i contributi pagati dalla ASL di Asti, non coprano le richieste presentate.

Inizialmente si scoraggiano i parenti dal presentare domanda, dicendo loro che, con una casa di proprietà ( anche se di piccole dimensioni e non lussuosa) non si può accedere al convenzionamento.

Il che avrebbe senso per limitare gli abusi, ma , nell’attuale situazione di stallo del mercato immobiliare, poco si confà ad abitazioni che restano invece invendute per anni.

In questi casi si dice alla famiglia che deve provvedere personalmente alla copertura della retta in casa di riposo.

Cosa succede allora?

Succede che in famiglie che hanno un solo reddito ( o anche due, magari precari) si preferisce tenere l’anziano a domicilio, di fatto limitando la possibilità di cura perché non si è in grado di sostenere la retta della struttura. Il tutto a scapito della salute e della dignità dell’anziano!

Ora mi chiedo, e presenterò un’apposita interrogazione in tal senso per sapere:

  • A quanto ammonta il Fondo per le non autosufficienze stanziato dalla Regione a favore dell’ASL di Asti?

  • Quanti sono i posti accreditati?

  • Quante rette vengono integrate dall’ASL e in che percentuale rispetto alle rette?

  • E’ vero che altre ASL del Piemonte coprono l’esatto 50% delle rette sui posti convenzionati e che, ad Asti, la copertura è, invece, molto più bassa?

  • E se è così, in quali settori vengono dirottati i fondi stanziati a favore della non autosufficienza?

Credo che il problema riguardi molte persone, anche nella nostra città, e sarei contenta di essere smentita con dati certi.

Credo infatti che il grado di civiltà di una società si misuri, essenzialmente, dal rispetto e dalla cura che riserva ai suoi cittadini più fragili.

Angela Quaglia- consigliere comunale CambiAMO Asti

Al direttore

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