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Scuola | 05 febbraio 2022, 13:30

Aria nuova per il Pellati di Nizza e Canelli

Nelle aule un sensore intelligente per migliorare la qualità dell'aria

Aria nuova per il Pellati di Nizza e Canelli

È stata realizzata all’Istituto Pellati di Nizza e di Canelli una importante innovazione.

In ogni aula è stato posizionato un sensore intelligente, dotato di algoritmi dinamici e predittivi, per migliorare la qualità dell’aria nelle aule scolastiche, monitorando i valori di umidità e CO2 e segnalando quando la situazione ambientale non è ottimale.

Il ricambio di aria è fondamentale

In questo modo è possibile evitare l’accumulo di cattivi odori, migliorare l’ossigenazione e quindi la capacità di concentrazione e la produttività di studenti e docenti.

"Era già stato sperimentato negli anni che, per quanto concerne malattie tipo raffreddore e influenze, un adeguato cambio d’aria abbatta la trasmissione di malattie per via aerea, riducendo le assenze per malattia", spiegano dall'istituto.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria poi, la ditta produttrice ha potenziato il proprio algoritmo sulla base di evidenze scientifiche in merito alla trasmissione dei virus, garantendo la massima dispersione dei microdroplets e di aerosol potenzialmente infettanti presenti in un ambiente chiuso e affollato.

D’altra parte, un eccessivo periodo di areazione con finestre aperte provoca un abbassamento della temperatura delle aule, situazione diversa ma comunque non auspicabile, che oltretutto causa sperpero energetico, danno all’ambiente (e alle finanze della Provincia, che è responsabile del riscaldamento). Il nuovo sensore segnala anche quando le finestre possono essere chiuse perché l’aria è tornata a livelli ottimali.

Il progetto prevede il coinvolgimento attivo degli studenti e dei docenti, che devono aprire e chiudere le finestre secondo le segnalazioni del sensore. La segnalazione avviene in modo non invasivo, quindi si prevede che, dopo un naturale periodo di assestamento dove prevarrà la curiosità e la voglia di “vedere se funziona”, il sistema potrà entrare nella vita scolastica senza provocare distrazioni.

Anche un progetto didattico

Si tratta anche di un progetto didattico, in quanto il sensore è altresì uno strumento educativo digitale. L’algoritmo intelligente impara autonomamente l’andamento dei parametri fisici di una classe e calcola soglie dinamiche predittive per l’areazione degli ambienti ed il tempo ottimale di ventilazione naturale. Ogni dispositivo è collegato in cloud via Wi-Fi o GSM con una piattaforma proprietaria dove si possono monitorare i dati in tempo reale, visualizzare lo storico e scaricarli.

Lo strumento può essere usato da docenti e studenti per percorsi didattici basati sulla analisi dei dati, dei grafici, su esperimenti scientificomatematici e sui principi di fisica e biologia connessi alle condizioni chimico-fisiche dell’aria e i loro andamenti nel tempo.

Si tratta, ha dichiarato la dirigente Matelda Lupori, della prima sperimentazione del genere in Provincia di Asti. Credo che possa essere un’occasione importante per usare la tecnologia al servizio dell’uomo. E un segno dell’attenzione che al Pellati abbiamo per i ragazzi e per il personale”.

Comunicato stampa

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