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Al Direttore | 08 marzo 2022, 20:23

Pnrr e disabilità: il 31 marzo scade il termine per i progetti di richiesta fondi

Marco Castaldo (Articolo 1), Briccarello e Borsa (Uniti si può) contestano la richiesta incontro dell'Amministrazione senza progettualità

Pnrr e disabilità: il 31 marzo scade il termine per i progetti di richiesta fondi

Il 31 marzo alle 17 scade il termine per poter presentare “interesse” per i progetti di richiesta fondi PNRR, relativamente al sostegno delle persone vulnerabili, ai percorsi di autonomia per le persone con disabilità e all’housing temporaneo.

Con una nota Marco Castaldo (Articolo 1), Vittoria Briccarello e Daniela Borsa (Uniti si può), riferiscono che ieri pomeriggio, i dirigenti del Comune di Asti e dei consorzi assistenziali dell'Astigiano, hanno avvisato della scadenza, ma i progetti veri e propri dovranno essere presentati a giugno.

La lettera

I rappresentanti degli enti locali sopra citati sostengono che al più presto verranno organizzati tavoli tematici dove i soggetti interessati saranno convocati per proporre i loro progetti. Noi siamo certi del fatto che, ancora una volta, veniamo chiamati a partecipare ad una progettazione tardiva e con modalità non conformi alle procedure.

Altri territori, già da molti mesi, lavorano alacremente per arrivare in tempo con proposte adeguate. Le domande di ammissione e finanziamento, contenenti i progetti strutturati, entreranno poi in graduatoria per l’ottenimento dei fondi. Il sindaco Rasero e l’ex assessora Cotto hanno indetto un incontro con le associazioni competenti tre settimane prima della scadenza, richiedendo eventuali progetti da presentare, dimostrando quindi non solo di non averne in cantiere nemmeno uno, ma di non essere in grado di recuperare i progetti già presentati da anni e puntualmente stracciati. Alcuni esempi?

• 19Pari, progetto per cui sono stati stanziati oltre 100.000 euro e raccolti fondi e donazioni da diverse associazioni, che comprendeva corsi di formazione per educatori, inserimenti professionali, piani personalizzati di sostegno per persone con disabilità. Le sinergie in campo erano molteplici dal Centro Studi di Torino al Cepim, ma tutto si è ridotto a pochissime ore di educativa settimanali.

• Vita Indipendente, progetto per l’autodeterminazione dell’individuo grazie a fondi economici e sostegno assistenziale, ormai ridotto a pochi spiccioli non appetibili, in quanto fanno perdere il diritto ad aderire a fondi regionali e statali.

• Alloggi e case di accoglienza transitorie per giovani adolescenti in difficoltà, con il supporto di educatori e formatori, ovviamente mai realizzato, meglio optare per un regime di comunità dura e retrograda.

Ci chiediamo a cosa serva l’ennesima vetrina di confronto cittadino quando, il Comune, nel corso dell’amministrazione di questi ultimi anni, ha già avuto numerosi spunti, progetti e richieste, in merito a questi temi. In una città realmente interessata alle persone vulnerabili, all’autonomia delle persone con disabilità, e all’housing, avremmo già un progetto in mano, ben strutturato e magari inclusivo, con cui provare a ottenere i fondi di cui mai come oggi abbiamo bisogno. 

Al direttore

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