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Cultura e tempo libero | 21 marzo 2022, 16:13

Una via di Asti in ricordo di Enrica Jona, insegnante "maestra di vita", testimone degli orrori della Shoah (FOTOGALLERY)

L'intitolazione oggi pomeriggio, alla presenza delle autorità. Si tratta dell’arteria che unisce via Antico Ippodromo a via Guido Ginella, in zona piazza d’Armi

Foto di Merfephoto

Foto di Merfephoto

Il primo giorno di primavera. Un lunedì di rinascita e di riflessione oggi per Asti.

Una città che, proprio da oggi, ha una nuova via, dedicata alla memoria di Enrica Jona, insegnante e testimone della Shoah.

L'inaugurazione ufficiale è avvenuta oggi alle 15. Si tratta dell’arteria che unisce via Antico Ippodromo a via Guido Ginella, in zona piazza d’Armi.

Il Comune di Asti ha accolto la proposta avanzata tre anni fa dall’Associazione Italia Israele, di intitolare una via alla celebre insegnante astigiana.

La donna, sopravvissuta agli orrori della Shoah, raccontò molti particolari sul settimanale astigiano “Il Cittadino”, già nel 1946. Tra questi, l'atroce “marcia della morte” cui la costrinsero gli aguzzini nazisti poco prima del crollo definitivo della Germania hitleriana. Alcuni passi di quel suo racconto sono stati letti oggi pomeriggio dall'attore Aldo Delaude.

Il ringraziamento dell'Associazione Italia Israele

Ringrazio il sindaco Rasero e l’Amministrazione Comunale – afferma Luigi Florio, presidente dell’Associazione Italia Israele – per avere accolto la nostra proposta finalizzata a perpetuare la memoria dell’unica astigiana sopravvissuta ai lager nazisti, la quale dedicò la propria vita alla formazione dei giovani e a tramandare, senza odio ma con forte senso di monito, la memoria delle atrocità poste in essere dai nazifascisti nei confronti del popolo ebraico”.

Chi era Enrica Jona

Enrica Jona, classe 1910, docente di lettere, allontanata nel 1938 dall’insegnamento al liceo – ginnasio “Alfieri” di Asti a seguito delle famigerate leggi razziali, deportata ad Auschwitz nel 1944 insieme ai genitori, fu tra i primi sopravvissuti alla Shoah. 

Il 26 giugno di quell'anno Enrica Jona venne deportata ad Auschwitz. I suoi genitori vennero uccisi. Lei riuscì a salvarsi. 

Era figlia di Ezechia Leopoldo Jona, commerciante di tessuti, e Olga Levi. Insieme alla sorella Elda, anche lei docente ad Asti, furono testimoni di una delle pagine più brutte della storia. 

Fatti che segnarono profondamente i loro cammini, tanto che entrambe si portarono nell'animo e sulla pelle i segni indelebili di un dolore indimenticabile.

Le testimonianze degli allievi: Enrica ed Elda, due grandi maestre di vita

Enrica tornerà a insegnare dopo la guerra. Molti astigiani furono suoi allievi.

"La ricordo come una delle insegnanti più toste - racconta oggi Paolo, suo allievo al Liceo Classico - Fu una maestra di vita, oltre che una docente preparata e attenta".

Dello stesso avviso anche Patrizia, che fu allieva della sorella Elda al Foscolo.

"Mi ricorderò sempre la sofferenza nei suoi occhi - racconta - e quel numero impresso sul suo corpo. Ci raccontava tante cose, gli orrori vissuti e quelle ferite ancora aperte".

Nel 1994 Enrica divenne consigliera comunale per tre anni. Poco dopo morì la sorella Elda. Enrica, invece, morì nell'estate del 2000. Oggi riposa al cimitero ebraico cittadino. 

Unite nella vita come nella morte da un dolore che nemmeno il tempo potrà mai cancellare.

Enrica ed Elda, dopo l'incubo, sentirono il bisogno di raccontare quanto loro accaduto. in preda agli incubi per tanti tanti anni.

Una memoria che hanno insegnato ai loro alunni e a tutti gli astigiani: tutto questo non dovrà mai più accadere, ma, soprattutto, non dovrà mai essere dimenticato.

Elisabetta Testa

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