Mentre proseguono a pieno ritmo i lavori di completa ripulitura e bonifica del sedime ferroviario e delle aree di pertinenza delle stazioni, sabato scorso a Chivasso, nella sala consiliare di Palazzo Santa Chiara in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, si è tenuta una giornata di convegno in merito alla “Riattivazione della linea ferroviaria Chivasso-Asti", promosso dal Circolo La Nostra Collina e dal Comis, Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, con il patrocinio della Città di Chivasso e del Consiglio regionale del Piemonte. Questo il tema centrale della mattinata di confronto: "Non solo per turismo ma anche per la mobilità dei cittadini delle colline dell'Oltrepo chivassese e dell'Astigiano: perché sì".
“Un ringraziamento va a tutti gli organizzatori del convegno che ha ottenuto una grande partecipazione in presenza e on line - sottolinea il consigliere regionale della Lega Gianluca Gavazza -. Esprimo grande soddisfazione per quello che fino ad oggi è stato fatto sulla linea ferroviaria Chivasso-Asti grazie a Fondazione Fs e a Rfi: proseguono infatti gli interventi e i lavori di completa ripulitura e bonifica del sedime ferroviario e delle aree di pertinenza delle stazioni”.
“La riattivazione della linea Chivasso-Asti risulta essere un nodo di fondamentale importanza per la mobilità del territorio chivassese, tra Chivasso e Brozolo, e di quello astigiano, tra Robella e Asti - spiega Gianluca Gavazza, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte -. Dobbiamo mettere da parte i campanilismi di ogni comunità e fare un lavoro di squadra nell’interesse dei nostri territori. La ferrovia è utile per garantire la mobilità dei cittadini dalle aree rurali interne verso i grandi centri, soprattutto in un’ottica sanitaria e di istruzione. Si tratta di una battaglia culturale con una visione per il futuro, atta a far vivere le nostre terre alle prossime generazioni”.
“Entro l'estate la Fondazione Fs riattiverà l'intera tratta da Chivasso ad Asti - spiega l’ingegner Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione Fs -. I lavori in corso sono tangibili, non sono parole, non sono dichiarazioni, sono operatività affidata ad imprese tramite Rete Ferroviaria Italiana, socio della Fondazione delle Ferrovie dello Stato. Potete vedere Montiglio, ad esempio, o altre stazioni nella bellezza in cui l'ingegner Sutter ai primi del ‘900 le concepì, potete rivedere il binario, potete rivedere le opere d'arte che ancora, ripulite, testimoniano una bontà del progetto che, a cent'anni di distanza, non è minimamente intaccata”.
“Quello che stiamo facendo nell'ambito della Fondazione è una riattivazione turistica, questa modalità ha avuto un ritorno ottimo in ogni parte d'Italia ove si sia attivato un servizio di questo genere - continua il direttore della Fondazione Fs -. La riapertura di una ferrovia a scopo turistico non preclude in nessuna maniera il suo pieno utilizzo al trasporto pubblico locale, anzi quando il binario, le infrastrutture, i ponti, le gallerie e tante altre sovrastrutture dell'esercizio ferroviario funzionano per il turismo, con un upgrading tecnologico possono servire a qualsiasi scopo”.
Il Circolo la Nostra Collina aveva avviato nella primavera 2021 una raccolta firme per la riapertura della ferrovia Chivasso-Asti, “sospesa” dal 2011: oltre mille residenti nell’Oltrepo chivassese avevano firmato. Nel novembre scorso, la petizione per la riattivazione della linea ferroviaria presentata presso il Consiglio regionale del Piemonte ha innescato un iter che ha portato ad una serie di audizioni presso la preposta commissione regionale Trasporti, per poi approdare in seguito alla discussione in Consiglio regionale.