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Al Direttore | 23 aprile 2022, 08:45

Angela Quaglia: "C'è qualcuno a cui interessa ancora l'ospedale di Asti?"

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni della consigliera di minoranza in merito al presente e al futuro del Cardinal Massaia

Angela Quaglia: "C'è qualcuno a cui interessa ancora l'ospedale di Asti?"

Abbiamo appreso in questi giorni che la Regione ha finalmente cambiato idea rispetto al vecchio Ospedale.

Dopo tanti anni, meglio tardi che mai!

E’ giusto non mettere in vendita un patrimonio così importante e lasciare, invece, che si sviluppino idee e progetti (insieme ad operatori economici del territorio) per la sua ristrutturazione e il suo nuovo utilizzo.

Occorre pensare, però, anche al nuovo ospedale Cardinal Massaja che, ad oggi, è l’unico presidio ospedaliero della Provincia (in attesa che all’ex Maternità si ricollochino servizi sanitari di vario genere).

Mi è capitato, in questi giorni, di parlare con cittadini e operatori sanitari: rispetto all’invito del Direttore Generale dell’ASL AT di qualche mese fa che chiedeva di “cogliere lo spirito delle nostre azioni” e di “accettare la sfida del cambiamento e di fidarsi a priori”… mi pare di poter dire che cose stanno sempre allo stesso punto e, nonostante l’attenuarsi dell’infezione da Covid, le problematiche per l’accesso dei cittadini alle cure sia sempre molto problematico

A quel che so le scelte non sono mai state condivise, né i criteri delle decisioni sono stati resi noti.

I reparti sono in costante carenza di medici e infermieri: abbiamo perso alcuni importanti servizi, altri sono stati fortemente ridimensionati, mancano alcuni primari e tutto ciò non depone certamente a favore dell’Ospedale e della sua appetibilità in ambito regionale.

Perché un Primario dovrebbe scegliere di venire ad Asti viste le prospettive di riduzione dei servizi?

E’ così che una struttura abbastanza nuova, che era nata per diventare un’eccellenza in ambito sanitario regionale per le specialità di sua competenza, potrebbe trovarsi a perdere ancora interesse e stabilità nei servizi!

Qualche dato che mi piacerebbe venisse smentito:

  1. 2.500 persone in attesa dell’intervento di cataratta;

  2. 500 per ernie;

  3. 300 per varici;

  4. Dai 200 ai 300 giorni per colecisti;

  5. 200 pazienti in attesa per interventi di prostata;

E ancora:

Nel 2019 ci sono stati 15.500 ricoveri, ma:

  1. 2.800 interventi in meno nel 2020;

  2. 1.200 interventi in meno nel 2021

Anche le prestazioni ambulatoriali sono fortemente diminuite: 40mila in meno solo nel 2021!

L’unica cosa che è andata avanti è la gara per l’informatica: 50 milioni di euro.

Chi ha deciso che vale così tanto?

Anche perché a me risulta che ci sia stato un solo partecipante alla gara: strano, vero?

La riflessione finale è amara:

C’è qualcuno a cui interessa ancora l’Ospedale?

O dobbiamo rivolgerci obbligatoriamente alla sanità privata?

Nell’Albese (che ha molti santi in Paradiso) stanno costruendo il nuovo Ospedale di Verduno e anche le strade per accedervi: non sarà che il depotenziamento dei servizi sanitari della nostra Provincia sono funzionali alla crescita di importanza di quell’Ospedale?

Qualcuno ha detto che “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.

Non vorrei, da astigiana, aver indovinato.

Grata per le risposte che mi si vorranno dare.

 

Angela Quaglia- CambiAMO Asti

Al direttore


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