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Politica | 28 aprile 2022, 07:30

Atto aziendale Asl At: una modifica formale che accende la politica locale. Uniti si può: "Il sindaco dopo 5 anni scopre la sanità"

Scrive il candidato Scognamiglio. "Abbiamo presentato almeno dieci interpellanze in merito. Dov'era il sindaco quando la Regione ha deciso come spartire le risorse del Pnrr?"

Scognamiglio

Scognamiglio

La querelle sulla riorganizzazione aziendale della Asl At, continua a far discutere la politica locale, anche se la Asl aveva chiarito trattarsi solo di una modifica formale.

Pubblichiamo le considerazioni di Massimo Scognamiglio, dipendente Asl e candidato per Uniti si può.

La querelle sanitaria si è accesa su un aspetto meramente amministrativo: “l’atto aziendale” delibera della Asl, puramente burocratica.

Contestualmente ai 5 anni di amministrazione Rasero, fin dal 2017, l’Asl ha prodotto l’atto aziendale che, nei 5 anni ha subito modifiche e variazioni. Non ci risulta che il Sindaco sia mai intervenuto nel merito di quell’atto e nelle modifiche ad esso apportate. A poco più di un mese dalle elezioni Rasero scopre che la sanità esiste e allora tuona.

Diciamo che la scopre solo ora perché contestiamo nella maniera più assoluta il fatto che Rasero abbia svolto un ruolo, al di là delle sue dirette face book, durante la pandemia. Ripetiamo ancora una volta che il merito di aver arginato la pandemia deve essere ascritto a tutti quegli operatori sanitari rimasti per due anni nella trincea del Covid.

Perché allora tanto tuonare se non per ragioni elettorali ?

Afferma il Sindaco: "Occorrono confronti con i medici, infermieri e Sindaci" . Si accorge solo ora, dopo 5 anni che governa la città che occorre confrontarsi? Eppure in materia sanitaria abbiamo presentato come Uniti si può, almeno dieci interpellanze di merito che facevano emergere nervi scoperti in materia.

Da anni denunciamo il declino dei servizi erogati ai cittadini, i tempi di attesa biblici per visite, accertamenti diagnostici e interventi chirurgici.

Da anni denunciamo la mancanza di un piano di assunzioni adeguato.

Da anni denunciamo il declino dell’Ospedale Cardinal Massaia dal punto di vista della quantità e qualità delle prestazioni. Abbiamo posto il problema del Pronto Soccorso innumerevoli volte. Neanche una sparatoria avvenuta fuori dal Pronto soccorso ha smosso l’Amministrazione comunale ad intervenire, nel senso di incontrare quegli operatori.

Alla fine di gennaio gli infermieri hanno incrociato le braccia con uno sciopero nazionale denunciando l’impossibilità di proseguire il loro lavoro in mancanza sia di personale sia di adeguati riconoscimenti professionali.

Dove era il sindaco Rasero in quell’occasione ? E dove era il sindaco Rasero quando i suoi amici della Regione hanno deciso come spartire le risorse sanitarie del PNRR sul territorio provinciale senza un adeguato studio dei bisogni dello stesso.

Se Rasero fosse veramente il leader della Conferenza dei Sindaci e della Rappresentanza degli stessi, avrebbe svolto in positivo il suo ruolo, avrebbe lavorato insieme alla Regione per una seria programmazione dei servizi da destinare al nostro territorio in base allo studio dei bisogni, in base al censimento dei servizi esistenti, in base agli studi epidemiologici sulla popolazione, in base alla situazione demografica esistente, in funzione della divisione città/campagna.

Rasero non ha fatto nulla di tutto questo, in un laissez faire degno dei peggiori amministratori, ha delegato ad altri il compito di decidere. Ora tuona: "non darò l’ok fino a che non sarà tutto chiarito" ma forse è tardi, anche per prendere ripetizioni in materia da chi ne sa qualcosa.

A un mese dalle elezioni la scoperta della sanità da parte di Rasero suona come una beffa per tutti gli operatori che, in questi anni, hanno aspettato vanamente che la “politica astigiana che governa” battesse qualche colpo.

Finirà tutto a “tarallucci e vino” come sempre perché non è l’atto aziendale che potrà salvare o affossare la sanità astigiana. Anche questo treno, che corre in direzione Alba e Alessandria, è stato perso da tempo caro Rasero e non sarà un intervento tardivo quanto inutile nei modi, nei tempi e soprattutto nei contenuti, a risollevare le sorti della nostra sanità. Tanti operatori fuggono da Asti, ai cittadini servizi sempre più ridotti.

Massimo Scognamiglio candidato Uniti si può0

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