Sabato, in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita, avvenuta il 30 aprile 1872, Valfenera ha omaggiato la compaesana suor Onorina Lanfranco, che durante la sua permanenza in Colombia per conto dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si contraddistinse come pioniera dei giardini infantili.
Alla posa della targa in sua memoria, apposta sulla sua casa natale in largo Conte Quirico, hanno presenziato Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera e presidente della Provincia, intervenuto sul tema “Un modello di impegno civile per la comunità”; suor Paola Cuccioli, FMA “Profilo biografico di sr Onorina Lanfranco”; Romana Nizza e Andrea Lanfranco, suoi discendenti, “Sr Onorina nel ricordo dei nipoti”.
CHI ERA SUOR ONORINA LANFRANCO
Nativa di Valfenera, nel 1894 entra nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Nizza Monferrato nell’Istituto “Nostra Signora delle Grazie” dopo aver concluso degli studi con competenze pedagogiche, per cui ricopre l’incarico di maestra e di formatrice delle maestre.
Nel 1901, desiderosa di diventare missionaria, viene inviata da Madre Caterina Daghero, prima a succedere a Madre Mazzarello nella direzione della Congregazione, in Colombia. Giunge a Bogotà nel 1903; qui viene valorizzata la sua grande competenza continuerà, infatti, ad insegnare e farà sorgere diverse scuole nella nazione. È rinomata soprattutto per l’opera del giardino di infanzia per bambini dai 4 ai 5 anni, di cui diviene pioniera e punto di riferimento autorevole. L’operato di suor Onorina si inserisce alla luce dei grandi pedagogisti del tempo: traduce, sviluppa e incultura, con intuizione e tenacia, il contributo della pedagogia europea, italiana e salesiana. Lei stessa riconosce: “In Colombia, si è data poca importanza ai giardini infantili; non si è ancora riusciti ad apprezzare l’importanza che il bambino acquisisca un certo livello di sviluppo prima di andare a scuola”.
L’eccellenza del suo Kindergarten viene riconosciuta e il Segretario della Pubblica Istruzione colombiano le chiede di pubblicare il suo Programma Educativo e di dare l’autorizzazione ad adottarlo in tutto il dipartimento di Antioquia, orientando tutti gli insegnanti e fornendo loro un regolamento. Le viene anche chiesto di creare e dirigere personalmente la cattedra di Pedagogia Infantile presso l’Instituto Normal Femenino di Medellín. È anche una grande pubblicista, purtroppo non è possibile stabilire quanti libri abbia scritto e pubblicati, perché l’Arcivescovo di Bogotà ne censurò l’opera, accusandola di “modernismo”.
Muore a Medellín, in Colombia, il 31 dicembre 1948 dopo aver lavorato una vita per l’educazione dei più piccoli e la formazione delle insegnanti, dimostrandosi pioniera nell’educazione con una grande capacità di influenzare la politica educativa pubblica.