Caro Presidentissimo Sacco,
almeno su una cosa siamo d’accordo: il corso in Scienze vinicole ed enologiche (laurea Magistrale di secondo livello interateneo in collaborazione con le Università di Milano, Palermo Foggia e Sassari) che si svolge ad Asti come sede formativa dell’Università di Torino, è davvero un’eccellenza.
Occorre ricordare anche che i primi tre anni di studio si svolgono ad Alba e che il biennio successivo viene tenuto ad Asti ma che la titolarità del corso è comunque dell’Università di Torino.
Conosco il prof. Gerbi (e non gli altri docenti, ahimè) e sono certa che il corso biennale post laurea di primo livello valga davvero l’investimento effettuato.
Anche perché se i 190 studenti del corso troveranno sul territorio astigiano possibilità occupazionali qualificate, contribuiranno con il loro lavoro ad arricchire la qualità del nostro prodotto principe: il vino, la sua produzione, valorizzazione e commercializzazione.
Ciò che non torna, caro Presidente, è che su 1700 studenti del polo universitario di Asti solo 190 frequentano questo corso: poco più del 10%.
Ho sostenuto, infatti, e sostengo da sempre, che i corsi del Polo universitario astigiano, che non può fregiarsi del titolo di Università autonoma, devono essere unici e qualificanti. Come questo, appunto.
Per ora, però, c’è solo questo.
Vogliamo provare a darci un’identità a cui anche il Polo Universitario possa dare il suo contributo?
Angela Quaglia- CambiAMO Asti