/ Attualità

Attualità | 10 giugno 2022, 11:00

Stop a diesel e benzina dal 2035, l'ira degli industriali: "Dall'Europa posizione talebana"

Da Confindustria all'Unione Industriale, passando per Regione, Politecnico e Camera di commercio, preoccupazione per la questione energetica: "Duro colpo, ma supporteremo le aziende. Idrogeno bene, ma non basta"

Stop a diesel e benzina dal 2035, l'ira degli industriali: "Dall'Europa posizione talebana"

Lo stop alla vendita di auto diesel e benzina a partire dal 2035 fa tremare gli industriali torinesi. E' una vera e propria levata di scudi contro la decisione presa dall'Unione Europa quella che arriva dai principali attori economici del territorio piemontese, riunitisi alla tavola rotonda organizzata dall'azienda Coesa per parlare di transizione ecologica.
Tra guerra in Ucraina e caro energia, a preoccupare tanto Confindustria quanto l'Unione Industriale, tanto la Regione quanto il Politecnico e la Camera di Commercio, è lo stop al motore termico, considerato un "colpo durissimo" per il Piemonte e in particolare per Torino.

Saracco: "Posizione talebana, come Italia contiamo poco in Europa"

Tra i più duri e pessimisti Guido Saracco, rettore del Politecnico: "L'Europa ha preso una posizione talebana sull'energia, purtroppo come Italia contiamo poco: i francesi che hanno le centrali nucleari non avranno problemi a riconvertirsi". Tra le maggiori criticità, secondo Saracco, vi è l'assenza di litio: "Se fossi un'azienda andrei dove si ricicla il litio e mi butterei lì". La strada da percorrere, a detta del rettore, è quella dell'ibrido: "Noi in ogni caso ci siamo, dobbiamo certo irrobustirci e puntare sull'idrogeno, ma attenzione: arriverà fra 10 o 20 anni, non prima".

Tronzano: "L'Europa non può imporre lo stop"

Chi ha fortemente criticato il Parlamento Europeo è poi Andrea Tronzano, assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive della Regione Piemonte: "L'Europa non può importi lo stop: se nel 2035 dovessero emergere carburanti ecologici, il motore termico potrebbe continuare ad esistere: non possiamo non prendere in considerazioni i miliardi spesi per avanzare con le tecnologie sul motore termico". Quale soluzione, dunque? Per Tronzano il Piemonte dovrà necessariamente puntare sull'economia circolare: "Deve essere un asset primario. Penso per esempio al riciclo delle batterie: è uno dei percorsi che intendiamo aiutare. Ed è molto importante anche la ricerca".

Marsiaj pessimista: "Colpo durissimo"

Anche per Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriale di Torino, dire basta ai motori termici è un "durissimo colpo". Così come in generale appare in salita tutti la sfida per la transizione ecologica: "Noi non abbiamo mai detto che siamo contro l'elettrico, abbiamo solo detto che forse occorreva qualche anno di più, perché ci sono 70mila posti di lavoro a rischio e queste persone se pensano che non lavoreranno più non compreranno, e il Paese non crescerà".

Futuro grigio quindi all'orizzonte per Torino, almeno secondo Marsiaj, che ha accusato una mancanza di politica sull'automotive: "La situazione è difficilissima. Ci preoccupiamo di reshoring, ma gli americani l'hanno fatto dieci anni fa. Fare l'imprenditore in Italia è sempre stato un grande problema. Il tema della transizione ecologica è per Torino davvero complicato".

Gay non perde la fiducia: "Nuove opportunità con il reshoring delle aziende"

Più ottimista, nonostante il momento particolarmente delicato, il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay: "Il tema energetico è centrale, e potrebbe aprire scenari di opportunità legati al reshoring delle aziende. E' però necessario che la gestione della transizione ecologica sia affidata congiuntamente al settore pubblico e a quello privato".

"Gli ostacoli - ha sottolineato Gay - sono molti, ma la direzione e oramai definita e aziende come Coesa sono la dimostrazione delle capacità crescenti delle imprese piemontesi".

Gallina: "Supporteremo imprese nella transizione energetica"

Una promessa di supporto incondizionato a quelle aziende che abbracceranno la transizione energetica è invece arrivata da Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino: "Il nostro territorio ha grandi chances e sull'idrogeno può giocare un ruolo importante, ci sono investimenti che ci permetteranno un forte sviluppo delle nostre filiere. Dobbiamo investire per aiutare la transizione ecologica delle nostre imprese, e dovremo vedere come affrontare la scadenza del 2035, quando sarà fermata la produzione dei mezzi a propulsione diesel e benzina: supporteremo le aziende in questo percorso".

Andrea Parisotto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium