La difficile coesistenza tra le esigenze di chi, a maggior ragione dopo un periodo di limitazioni e stop forzato imposto dal covid, vorrebbe vivere pienamente le serate estive e quelle di coloro che, altrettanto legittimamente, vorrebbero cercare di riposare (altissime temperature atmosferiche permettendo) è una problematica che, ciclicamente, si ripropone quasi ad ogni estate.
Non poteva ovviamente fare eccezione quella in corso in cui, stando a quanto lamentato anche sui social dai gestori di alcuni dei locali più frequentati dai giovani astigiani, stanno fioccando multe piuttosto salate, ovvero per importi superiori i 500 euro, comminate per il mancato rispetto delle soglie sonore previste dalla normativa.
Valori che, nel caso di serate con musica dal vivo, è difficile determinare poiché influenzati da vari settaggi degli impianti audio, oltre che degli strumenti utilizzati dalla band. O, nel caso di serate in cui si succedono sul palco più gruppi, dalle band. Quasi impossibile – e comunque, anche nell’ipotesi di farlo, decisamente troppo costoso rispetto a quanto incassato – accertare gruppo per gruppo se i decibel emessi rientrano nella soglia consentita o la superano.
Pertanto, non volendo comprensibilmente rinunciare al proporre buona musica alla propria clientela, alcuni locali hanno ridotto il numero di serate live o, in alternativa, optato per staccare la spina, letteralmente. Ovvero proporre esibizioni dal vivo unplugged, ossia con la sola strumentazione acustica non potenziata dagli amplificatori.
In ogni caso, la querelle sembra tutt’altro che destinata a esaurirsi in fretta, poiché alcuni consiglieri di minoranza sono pronti a presentare una interpellanza incentrata sulla tesi secondo cui l’Amministrazione comunale sta togliendo, a colpi di sanzioni, i pochi spazi aggregativi rimasti ai giovani astigiani.