Da domani si inizieranno a vendemmiare le uve Chardonnay e Moscato. Lo rende noto Confagricoltura che si attende una produzione vinicola in calo rispetto all’anno scorso a causa della siccità, che ha influito sensibilmente sulla maturazione delle uve, anche se la qualità continuerà a rimanere soddisfacente.
L’estate torrida e le temperature ben al di sopra della media stagionale che si sono registrate già nel mese di maggio e nelle prime settimane di giugno hanno determinato una condizione di stress per le piante. Il perdurare della siccità ha indotto un rallentamento dei processi fisiologici delle viti con un conseguente ritardo dell'invaiatura rispetto agli anni precedenti.
Superiore agli anni scorsi il grado zuccherino, mentre tra i problemi fitopatologici e ambientali si segnala una forte presenza della flavescenza dorata e del mal dell'esca che hanno colpito duramente le viti a causa della maggiore vulnerabilità di queste ultime dovuta alla siccità.
“I repentini cambiamenti climatici e i vertiginosi aumenti relativi ai costi di produzione hanno colpito duramente le aziende agricole, che nonostante tutto riescono a resistere e a continuare a produrre, custodendo e salvaguardando la biodiversità del territorio –, affermano presidente e direttore di Confagricoltura di Asti, rispettivamente Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravalle – Ci auguriamo che il prossimo Governo che entrerà in carica, sappia ascoltare le istanze del settore primario e metta al primo posto all'interno della propria agenda le necessità degli agricoltori”.