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Attualità | 08 novembre 2022, 14:07

Where are you from? I turisti si raccontano tra i formaggi

Consuntivo di una stagione turistica da ricordare, arricchito dall’indagine di un commerciante di formaggi, su provenienze e preferenze

Turisti americani dietro al bancone di Michele al mercato di Buttigliera d'Asti

Turisti americani dietro al bancone di Michele al mercato di Buttigliera d'Asti

A turisti e visitatori è piaciuto raccontarsi.

Parole di Michele Busso, commerciante di Sommariva del Bosco (CN), sempre in giro con il suo banco carico di prelibatezze casearie, tra vari mercati di Langhe, Roero e Astigiano.

Hanno cominciato a farsi rivedere da metà agosto - prosegue Michele - Turisti tra borghi e mercati di paese, vissuti come momenti di vita reale e scoperta di sapori. Turisti italiani e non che hanno spesso affollato il nostro banco. Abbiamo deciso di capire da dove arrivassero e cosa gli fosse piaciuto tra posti visti e formaggi assaggiati. Lo abbiamo fatto con un piccolo questionario.

Alla fine hanno risposto in più di 300, campione d’indagine non grande, ma comunque interessante. Fino a settembre i predominanti sono stati gli stranieri, un buon 60%, principalmente da Germania, Svizzera, Olanda, Stati Uniti, Norvegia, Svezia e Danimarca. Per il turismo domestico, in evidente crescita rispetto agli anni passati, tanti liguri, lombardi e, strano, pugliesi. Nell'ultimo mese invece sono cresciuti nettamente gli italiani, di prossimità, da Torino, Milano e dintorni, nonostante la Fiera del Tartufo di Alba, nonostante uno dei nostri mercati sia Barolo.

Tutti affascinati da vacanze piene di gran cibo e ottimi vini, dai costi nettamente più abbordabili che da loro, dalla bellezza dei nostri paesaggi che cambiano completamente solo dopo pochi chilometri, e conquistati dalla gente, da una bella sensazione di umanità vera che in molti non ricordavano da un pezzo. Tutti affascinati dai nostri borghi, così diversi uno dall'altro e dalla loro naturale rappresentazione di umana normalità. Per quanto ai formaggi le preferenze sono perlopiù andate verso quelli dai sapori più decisi con una importante preferenza per capra e pecora.

Da notare però- conclude Michele - la scarsa conoscenza, se non quasi inesistente per gli stranieri, della gran parte dei grandi prodotti caseari tipici piemontesi. Grandi prodotti, unici e distintivi, assai utili a promuovere territorio e turismo, in primis nel racconto di pascoli, animali e persone che ne sono origine. Suggerimento e invito che mi piacerebbe fosse colto da consorzi di tutela ed enti di promozione turistica e agroalimentare, locali e regionali.

Davide Palazzetti

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