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Cultura e tempo libero | 09 dicembre 2022, 16:32

La Stagione dell'Alfieri proseguirà con la rilettura di un racconto di Kafka

In scena, nell'ambito della sezione "Altri percorsi", il monologo "La Scimmia" scritto e interpretato da Giuliana Musso

Alcune immagini di scena (le restanti a fine articolo) da "La scimmia" (ph. Luca d'Agostino

Alcune immagini di scena (le restanti a fine articolo) da "La scimmia" (ph. Luca d'Agostino

Domenica sera, alle 21, la Stagione teatrale dell’Alfieri di Asti proseguirà con “La Scimmia”, spettacolo inserito nell’ambito della sezione “Altri percorsi”, scritto e interpretato da Giuliana Musso e liberamente ispirato al racconto “Una Relazione per un’Accademia” di Franz Kafka.

Ne sarà protagonista un essere per metà scimmia e per metà uomo. È un vero fenomeno: un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. È nato dalle ferite dell’anima di Franz Kafka, nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa. Rivive oggi, dopo cent’anni, in una nuova riscrittura di Giuliana Musso, con una più forte consapevolezza politica ed esistenziale.

Si rivolge ad un auditorio di illustri Accademici, all’alta società del pensiero e della scienza e racconta la sua storia. Scimmia libera, unica sopravvissuta di una battuta di caccia, catturata, ingabbiata e torturata, non può fuggire e per sopravvivere alla violenza sceglie l’adattamento: imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. La scimmia dunque deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a sé stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare. Imparare il nostro linguaggio. Impara ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire.

“La Scimmia” è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di sé stessi e del proprio sentire nel corpo. È la descrizione di un’iniziazione inevitabile alle solite vecchie regole del gioco del patriarcato, che impone la rinuncia all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Si tratta di una rinuncia drammatica: senza quella voce interiore, integra e autentica, come si può esprimere. L’intelligenza empatica così indispensabile alla sopravvivenza del vivente? La scimmia è il corpo che vive, sente e quindi pensa. È l’animale pienamente umano. La scimmia siamo noi.

Biglietti disponibili a 23 euro (platea, barcacce, palchi) e 18 euro per il loggione.

Prevendite alla cassa del Teatro Alfieri, aperta domenica a partire dalle 15, e online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it . Per informazioni e prenotazioni 0141.399057/399040. Schede spettacoli disponibili su www.teatroalfieriasti.it

Redazione

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