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Attualità | 25 gennaio 2023, 10:41

Danilo Sacco: "Una grave mancanza di rispetto non invitare i Nomadi a Sanremo per i loro sessant'anni"

Il cantante astigiano, ex voce solista dello storico gruppo non lesina critiche: "Avete perso una grande occasione. Sono stati 60 anni di storia, musica, lotta che hanno fatto sognare tre generazioni"

Danilo Sacco (foto Facebook)

Danilo Sacco (foto Facebook)

Il Festival di Sanremo si avvicina e porta con sé, come sempre, attese, illazioni, polemiche che spesso nulla hanno a che fare con la musica.

Ma quella sollevata dal cantante astigiano Danilo Sacco, per 18 anni voce e autore della storica band, è una polemica perfettamente attinente al mondo della musica e fa riflettere come il tritacarne della manifestazione più popolare e amata(?) italiana, spesso dimentichi la sua vera natura.

I 60 anni dei Nomadi

I Nomadi, amatissimo gruppo italiano quest'anno compie 60 anni ma non è stato invitato sull'ambito palco e le riflessioni di Danilo, ora solista, arrivano dritte al punto e al cuore.

"Sanremo si avvicina - scrive sulla sua pagina Facebook che ha circa 73mila followers -. Un altro anno di festa e musica e quant'altro. È un momento (piaccia o non piaccia), topico per la musica stessa proposta dal nostro Paese quindi va bene. Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di parteciparvi tre volte. Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari( grande voce, grande umiltà) e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome). Ho sempre ricavato belle emozioni ed incontrato parimenti belle persone. Sempre. Ma quest'anno c'è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di 60 (SESSANTA) anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza".

"Loro non parlano per correttezza e classe. Lo faccio io"

Sacco specifica che si tratta, al momento, solo di una sua iniziativa e spiega: "Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi. Non invitare i Nomadi, Beppe (in primis) Daniele, Cico, Massimo, Yuri e Sergio per i loro sessant'anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni.... Beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l'autotune. Avete perso una grande occasione".

Poi l'ironia: "Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso ed in definitiva, dopo quarant'anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma..... Non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto. Voi pensate quello che volete. Un abbraccio Myey Adoraty".

Fiumi di persone ai raduni

Sicuramente da anni ormai il Festival è diventata un'azienda e quella che è la storia, le persone che hanno fatto grande il mondo musicale  italiano spesso finisce dimenticato o scalzato, magari in nome delle collaborazioni con i tanti, troppi, talent che fioriscono ogni giorno.

Sui Nomadi, basti pensare ad uno dei loro storici raduni, Castagnole delle Lanze, che ogni anno accolgono migliaia di fans da tutta Italia. Il nostro Danilo Sacco ha sollevato un punto importantissimo e si spera abbia seguito, anche se avrebbe solo il sapore di aver colmato una (grave) lacuna.

Chi è Danilo Sacco

Nato ad Agliano, diplomatosi ragioniere, ha iniziato la sua carriera come speaker a Radio Canelli, iniziando a cantare in un gruppo musicale della sua zona, i Blue Alternativa. Nel 1991 fondò la Comitiva Brambilla.

Nel 1993, al posto del fondatore cantante Augusto Daolio scomparso nell'ottobre del 1992, entra a far parte dello storico gruppo dei Nomadi alternandosi alla voce principale con l'altro nuovo ingresso Francesco Gualerzi.

Concerti, dischi, canzoni firmate da lui e tour in tutto il mondo per tantissimi anni. Incontra con la band il dalai Lama e, il 17 gennaio del 2004 presso il monastero buddista Fudenji di Salsomaggiore Terme prende i voti come monaco laico ed assume il nome di Kakuen, traducibile con le due seguenti espressioni: "zingaro perfetto" oppure "nomade nella polvere del vento.

La notte del 22 maggio 2009, viene ricoverato in seguito ad un infarto all'ospedale di Nizza Monferrato, Danilo subisce in un secondo momento un intervento con esito positivo di angioplastica primaria all'ospedale di Asti. Il tour dei Nomadi in supporto all'album viene temporaneamente sospeso dopo una decina di concerti e alcune apparizioni televisive.

Ritorna sul palco proprio a Castagnole Lanze il 22 agosto per un'ora di live che aumenterà man mano durante il tour.

Altre vicissitudini per lui e momenti di solidarietà (è stato anche direttore artistico della Collina degli Elfi).

Il 24 novembre 2011, con poco più di un mese di anticipo rispetto ad accordi presi precedentemente, Danilo Sacco e i Nomadi rendono nota la decisione del cantante di lasciare il gruppo per mettersi alla prova come solista Il 31 dicembre 2011 fu l'ultimo giorno da membro dei Nomadi. Il 13 gennaio successivo fece la prima apparizione pubblica da solista presso Teatro Alfieri di Asti in occasione di un concerto per la raccolta fondi in favore dell'AISLA.

Betty Martinelli

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