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Scuola | 07 febbraio 2023, 17:17

Bullismo, un fenomeno che colpisce il 61% degli adolescenti

Oggi un momento di riflessione in Consiglio regionale. Allasia: "Troppo spesso si è sottovalutata la gravità del bullismo"

Bullismo, un fenomeno che colpisce il 61% degli adolescenti

“Il bullismo non è un gioco da ragazzi, troppo spesso si è sottovalutata la gravità del bullismo, o perché affiora in luoghi a torto ritenuti al riparo da certi comportamenti, oppure perché si è tentati di confondere tali atteggiamenti con la casistica di scherzi e derisioni che fanno parte della memoria scolastica di ciascuno”.

Con queste parole, il presidente Stefano Allasia ha aperto la seduta pomeridiana del Consiglio regionale. A prevedere un momento dedicato in aula al tema del bullismo la stessa legge regionale del 2018 “"Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.

Il bullismo è violenza cerebrale, è libertà senza obblighi e doveri, è isolamento. In quest’ottica - ha concluso Allasia -  la scuola e in generale il mondo degli adulti, deve svolgere un ruolo di cerniera.  La qualità della vita di una città, di un paese, si misura in grande parte sulla normalità della vita quotidiana dei cittadini, quindi su quei piccoli gesti e conflitti che, apparentemente insignificanti, possono in realtà essere fattori determinanti per la crescita di una persona”.

Secondo i dati citati in aula dal presidente Allasia, elaborati dall”Osservatorio (in)difesa” del ministero dell’istruzione,  su 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni,  emerso che il 68% di loroha assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. 

La violenza psicologica è quella più diffusa da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze ha segnalato il forte disagio procurato dal ricevere online commenti non graditi di carattere sessuale”.

Alle parole del presidente del Consiglio sono seguite quelle dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – “"Bullismo e cyberbullismo sono violenze che vanno contrastate con fermezza per ripristinare la cultura del rispetto in classe: senza di esso non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome. Il dilagare di entrambe i fenomeni rappresenta la fotografia di una deriva della desertificazione valoriale che non distingue più la differenza tra forza e violenza. Bisogna restituire forza ai nostri valori cercando di abbandonare il concetto di una società che avanza diritti e rimanda agli altri i doveri. Dal 2020 a oggi oltre 350 mila euro sono stati investiti in centinaia di progetti rivolti sia agli studenti che ai docenti delle scuole piemontesi. Tra le varie sfide legate al mondo della scuola - ha concluso Chiorino - vi è anche quella di restituire autorevolezza ai docenti".

Comunicato stampa

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