Un disabile può affrontare in città le normali criticità quotidiane? Certo dipende dal tipo di disabilità e dalla sensibilità di chi attraversa il suo percorso.
Forse però le città non sono tanto pronte a fare i conti con chi non può muoversi agevolmente e Asti non è da meno,
Domenica scorsa due amiche, di cui una disabile, erano in visita ad Asti e, per ritornare a Torino, hanno deciso di prendere il treno delle 20.45
"Benché - scrive Giuliana Aprile - tutti i cartelli segnassero l'orario del funzionamento dell'ascensore per i diversi binari (dalle 3,59 fino alle 23,30) nessuno era attivo. Mi sono posta una domanda: come avrebbe fatto un disabile con la carrozzina a salire sul treno? La biglietteria era chiusa, come anche la toilette".
Marilena Traversa, l'amica di Giuliana, ha una disabilità al 75% dal 2013 in seguito a un ictus e, per fortuna, riesce a fare le scale ma, sensibile all'argomento si è messa nei panni di chi, poteva essere in gravi difficoltà.
Marilena ha, qualche anno fa, scritto la sua drammatica esperienza in un libro, presentato in tutta Italia, raccontando anche un'esperienza estenuante con la burocrazia, in quanto l'Asl di Torino aveva faticato a concederle la riabilitazione neuroriabilitativa in Veneto.
L'intenzione delle due amiche, ora, è di presentare un reclamo a Rfi, anche perché anche sul sito è rimarcata l'assistenza ai disabili e servizi igienici accessibili