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Attualità | 17 maggio 2023, 20:02

Nella Giornata internazionale contro l'omofobia Asti Pride è scesa in piazza [FOTO E VIDEO]

"Il governo Meloni ha preso di mira i diritti delle famiglie omogenitoriali che ci sono e non si possono cancellare"

MerfePhoto (Videointerviste Alessandro Franco)

MerfePhoto (Videointerviste Alessandro Franco)

"Persone.. e non fantasmi", "Famiglia è dove c'è amore e progettualità": "Giù le mani dai nostr* figl*".

Oggi, mercoledì 17 maggio, nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia), Asti Pride ha organizzato un flash mob sotto il Comune di Asti per ribadire i diritti civili e quelli delle famiglie omogenitoriali e ai diritti civili.

Videointervista

Cittadini, associazioni e la politica sono scesi in piazza chi per comprendere, chi rendere noti alcuni dati che fanno pensare.

Nel mondo, più di 2 miliardi di persone vivono in paesi in cui l'omosessualità è illegale. In 11 giurisdizioni le relazioni consensuali fra persone dello stesso sesso sono ancora passibili di pena capitale. Se negli ultimi 10 anni sono stati riscontrati segni di progresso a livello globale, continuano ad esistere tuttavia discriminazione ed esclusione a causa dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, e si assiste a un preoccupante arretramento per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT+.

I livelli di violenza contro la comunità LGBT+ sono allarmanti, anche se ampiamente sottosegnalati. Restando in Italia, gli episodi denunciati di omo-bi-transfonbia in Italia, tra aprile 2022 e marzo 2023, sono 115 e hanno colpito 165 vittime, distribuite in 62 località. (Report completo qui)

Come sempre, anche nel periodo 2022-2023, è stata registrata un’impennata estiva del fenomeno, legata in parte agli ambienti in cui le aggressioni omofobe avvengono più frequentemente, come le strade e i locali pubblici, e in parte al “Pride Month”, periodo in cui la comunità LGBT+ si espone maggiormente partecipando a pride e manifestazioni a sostegno dei diritti civili.

Nell’ultimo anno si registra però un picco nel mese di febbraio, in correlazione alle discussioni sorte sulla maternità surrogata (indegnamente chiamata “utero in affitto”).

Non è la prima volta che il fenomeno dell’omotransfobia viene influenzato dal dibattito politico: picchi notevolissimi si erano registrati nell’agosto 2020 e nel giugno 2021, in occasione della presentazione del ddl Zan alle Camere. 

“Si conferma così – affermano i responsabili dell’associazione Asti Pride – l’idea che il ricorso alla violenza omofoba è, per alcuni, una forma di espressione politica. Proprio per questo motivo le forze di governo e i media che le sostengono sono da ritenersi complici degli aggressori, colpevoli di fornire a questi criminali un movente per colpire e una giustificazione per sentirsi portavoce di un’ideologia pericolosa”.

“Non per ultima – argomentano ancora i responsabili dell’associazione –, l’offensiva lanciata dal governo Meloni, non più solo ideologica ma istituzionale, contro le famiglie omogenitoriali: prima la circolare con cui si è chiesto ai comuni di smettere di registrare i genitori non biologici negli atti di nascita di bambini con due padri o con due madri, poi l’opposizione a una proposta di regolamento europeo sul tema”.

“Quello che era un contesto già molto difficile per le famiglie omogenitoriali, dove in assenza di una legge si era costretti a muoversi tra regolamenti locali e sentenze giudiziarie, ora si è arricchito di nuovi ostacoli”.

Sempre nell'ambito della iniziative contro l’omobiatransfobia, sabato 20 maggio, dalle 18.30, si svolgerà un'apericena con musica proposta da dj allo "Spazio Sciallo Astipride + arena philosophica" di via Monte Rainero. Parte del ricavato sarà devoluto all’associazione Asti Pride. 

Redazione

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