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Politica | 04 maggio 2025, 11:34

“Il clima non è ciclico come una tempesta solare”: Malandrone contro l’assessore Giacomini

Il consigliere comunale interviene dopo le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente, definendole fuorvianti, anacronistiche e pericolose. “Serve responsabilità politica, non retorica climatica d’altri tempi”.

“Il clima non è ciclico come una tempesta solare”: Malandrone contro l’assessore Giacomini

Le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente Luigi Giacomini, secondo cui il cambiamento climatico sarebbe “una fase ciclica” simile a “una tempesta solare”, hanno sollevato un polverone. E a intervenire con forza nel dibattito è stato Mario Malandrone, consigliere comunale, che punta il dito contro una visione che definisce “confusa e disorientante” proprio in un momento storico in cui la comunità scientifica non lascia spazio a dubbi sull'origine antropica del riscaldamento globale.

“Quelle parole non possono passare sotto silenzio – scrive Malandrone – perché in un tempo in cui i dati ci urlano l’urgenza di agire, affermare che l’uomo non può nulla di fronte al clima è una rinuncia alla responsabilità politica.

Il riferimento, diretto, è a un nostro recente articolo che riportava i dati del report de Il Sole 24 Ore, secondo cui Asti si colloca agli ultimi posti per qualità climatica tra le città italiane. Una classifica che Malandrone rilancia come spunto per una riflessione seriaSiamo in fondo a quella classifica non per sfortuna, ma perché negli anni non si è fatto abbastanza. E se oggi si minimizza, si sbaglia due volte.”

Malandrone entra poi nel merito delle parole dell’assessore: “Paragonare il cambiamento climatico a una tempesta solare è un gesto gravissimo. È una retorica ciclica che ci riporta indietro di decenni, quando ancora si poteva ignorare ciò che oggi è confermato dal 99,9% degli studi scientifici internazionali.”

E incalza: “Le ondate di calore, la siccità, le 80 notti tropicali all’anno ad Asti non sono suggestioni. Sono dati. Sono realtà. E richiedono risposte sistemiche, non soluzioni-tampone o alibi pseudo-scientifici.”

Secondo il consigliere, anche l’approccio dell’assessore al PAESC — il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima — tradisce una visione miope: “Ridurre il PAESC a uno strumento per ottenere punteggi nei bandi significa non averne colto la portata. È uno strumento di visione, non un modulo da compilare. Servono piani strutturali, non una lista di interventi a caso.”

Malandrone non nega che qualcosa, negli ultimi anni, sia stato fatto anche dalle amministrazioni di centrodestra: efficientamento energetico, piste ciclabili, illuminazione a LED, pannelli fotovoltaici. “Ma — sottolinea — spesso sono stati interventi imposti da bandi, più che frutto di una visione politica coerente. E questo fa tutta la differenza.”

Centrale nel suo intervento è la questione del messaggio che si veicola: “Dire che non possiamo fare nulla davanti al cambiamento climatico significa deresponsabilizzare i cittadini. È un messaggio diseducativo e sbagliato. È come dire che possiamo continuare a costruire, asfaltare, consumare suolo perché tanto il clima fa quel che vuole.”

Poi la stoccata finale, durissima: “Abbiamo un assessore che è confuso e che contribuisce a confondere. Ma su questi temi non possiamo permetterci confusione. Le strade, a questo punto, sono due: o le dimissioni, o un corso approfondito sul cambiamento climatico. Non si può amministrare l’ambiente con una visione da anni ’80.”

Redazione


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