"È proprio vero che tutto il mondo è paese". Commenta così Renato Berzano, consigliere comunale con delega alle Partecipate, commentando il contestatissimo possibile aumento del biglietto del trasporto pubblico a Torino.
Il consigliere di maggioranza, ex assessore al Bilancio ricorda che quando in giunta, qualche anno fa, si decisero i ritocchi alle tariffe Asp, ci fu una levata di scudi da parte della minoranza del consiglio comunale sull’azione "scellerata del Sindaco e del sottoscritto, allora Assessore al Bilancio".
L'ex assessore, di fronte alla notizia torinese e nelle risposte di Gabriella Nardelli, assessore al Bilancio del comune di Torino, rivede, scrive, le stesse ansie affrontate nel cercare le soluzioni.
"L’aumento del costo biglietto - rimarca Berzano - non è certo l’unica risposta a fronte di questi problemi, ma è anche una risposta, immediata, ancorchè di pessimo impatto politico. A questo primo passaggio, però, deve seguire un attento monitoraggio dei costi di gestione, per evitare che l’impatto benefico dell’aumento tariffario possa essere annullato da inefficienze. Questo è il lavoro fatto in questi anni in Asp, che ha consentito di non intervenire ulteriormente su quelle voci, nonostante il notevole incremento dei costi dei carburanti e di ogni altro materiale, dovuti alla crisi ucraina".
Il consigliere, nella sua riflessione, ricorda che Torino "fagocita" il 70% delle risorse che la Regione destina al trasporto pubblico (270 milioni), avendo solo il 50% della popolazione regionale.
"Uno squilibrio che non si può accettare. Il pensiero Torino-centrico di tante amministrazioni regionali (di sinistra come di centro destra) ha portato a questo risultato, con la conseguenza che i servizi in periferia, dal Novarese all’Astigiano, dal Cuneese all’Alessandrino, sono sempre più di basso livello e di scarsa appetibilità. In Regione, per esempio, dicono che noi astigiani, siamo a domanda debole, ovvero con poca richiesta di servizi (tpl), ma è ovvio che se un servizio non è fruibile, ne consegue che hanno sempre meno utenti, e con pochi utenti sei sempre più a domanda debole. Insomma il classico gatto che si morde la coda".
"Nei rapporti tra forze politiche - conclude Berzano - dovremmo riuscire a affrancarci dagli schieramenti e dalla polemica 'a prescindere'. Perché amministrare è pratica complessa, e nessuno ha le soluzioni ottime già pronte. Se riuscissimo a maturare questa consapevolezza potremmo unire le forze per affrontare con maggiore decisione ed unità i problemi che ci affliggono, senza perderci in inutili beghe".