Ecco una storia che i nostri amministratori moncalvesi si sono dimenticati di raccontare. Una storia che racconta il fallimento totale del Distretto del Commercio “Cuore del Monferrato” di cui Moncalvo è capofila.
Il Distretto nasceva nel 2021 con la premessa che questo strumento potesse risollevare le sorti del commercio negli oltre 60 Comuni a cavallo tra astigiano e alessandrino che hanno aderito. Sarebbe potuto essere così se solo si fosse seguita una linea d’azione diversa e non fallimentare come quella che il sindaco di Moncalvo e il suo vice hanno messo in piedi.
I Distretti del Commercio hanno senso di esistere perché sono Enti che riescono a intercettare fondi di bandi appositamente creati per loro. Parliamo di centinaia di migliaia di euro che ciascuno dei Distretti potrebbe portare a casa per incentivare il commercio e con esso avere ricadute benefiche sul territorio.
Dal 2021 (oltre ad alcune contribuzioni a fondo perduto per l’istituzione degli enti) sono stati fatti due corposi bandi, nel 2022 e nel 2023, del valore complessivo di oltre 17 milioni di euro da dividere tra i Distretti piemontesi secondo l’ordine di graduatoria.
A oggi quasi tutti i Distretti (circa il 99% del totale) sono risultati vincitori di uno dei due bandi, aggiudicandosi finanziamenti a fondo perduto per una valore medio di oltre 300 mila euro cadauno. Il nostro Distretto non è riuscito a ottenere nemmeno un euro di quei soldi così importanti per un settore che ha estremo bisogno di essere rivitalizzato.
Nel bando 2022 il nostro Distretto è arrivato ultimo in tutto il Piemonte perdendo circa 400 mila euro di finanziamenti. Un progetto che ha ottenuto il punteggio più basso in tutta la regione con 38 punti sui 61 minimi per essere finanziati (il primo ha ottenuto 78 punti, più del doppio rispetto a noi).
Dopo un anno di tempo per riflettere e capire che cosa fosse successo, chiedere spiegazioni e “lamentarsi” con chi di dovere in Regione (così è stato, ripetutamente, detto dal Sindaco e dal vice di Moncalvo), oltre a ripensare a come formulare un progetto che potesse aver maggior successo alla prossima occasione, che succede al bando successivo del 2023? Non abbiamo neppure presentato la domanda perdendo potenzialmente altre centinaia di migliaia di euro di finanziamenti.
Sulle 38 domande pervenute, 35 sono state accettate e i relativi Distretti finanziati con cifre introno ai 300 mila cadauno. Una possibilità di vittoria del bando e quindi di portare a casa i soldi, pari al 92%.
A fronte di tutto ciò il nostro Distretto cosa fa? Non partecipa al bando. Un anno di tempo per pensare a un progetto che potesse ottenere almeno una sufficienza per essere ammesso e non si è fatto nulla? Possibile che nessuno abbia pensato al fatto che era un’occasione più unica che rara per aver dei finanziamenti da far ricadere sul territorio? I sindaci degli altri comuni sono stati coinvolti? Che cosa pensano di questo modo di operare del Distretto?
Le domande che a questo punto emergono sono diverse: se non si partecipa o si perdono i bandi come si fanno a fare attività di sostegno al commercio nei comuni del Distretto? I trecentomila euro persi nei due bandi da chi saranno ora garantiti? Dai singoli comuni che già pagano una quota di partecipazione per avere nulla? Oppure non si faranno attività?
E se non si fanno attività che senso ha tenere in piedi il Distretto e pagare un direttore migliaia di euro? Possibile che gli altri Distretti della provincia di Asti funzionano bene (vedi ad esempio il Distretto del Mastodonte), mettendo in campo tante e diverse attività, e il nostro non fa nulla? In conclusione, chi ci guadagna in tutta questa situazione dal momento che ai nostri commercianti, direttamente o indirettamente, non arriva nulla?
Gruppo consigliare comunale “Essere Moncalvo”
Diego Musumeci (capogruppo)
Giovanni Sandiano
Sara Zuccotto