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Economia e lavoro | 27 febbraio 2024, 07:20

L'economia piemontese fa registrare un miglioramento lieve ma costante

Lo si apprende da uno studio effettuato da Confartigianato Piemonte su un campione regionale di 2.250 imprese operanti nei comparti di produzione e servizi

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, al microfono di Targato CN, altra Testata del nostro gruppo editoriale

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, al microfono di Targato CN, altra Testata del nostro gruppo editoriale

La recente pubblicazione della prima indagine trimestrale congiunturale del 2024, elaborata da Confartigianato su dati relativi un campione significativo di 2.250 imprese nei comparti di produzione e servizi, ha evidenziato una leggera tendenza al miglioramento nei dati economici regionali, seppur accompagnata da alcune preoccupazioni significative.

Tra i fattori di maggiore interesse, emerge una certa inquietudine riguardo alla regolarità degli incassi, che ha registrato una flessione dal 68,94% al 66,84%, e alle stime di ritardi, passate dal 30,89% al 32,98%.

Secondo Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, le imprese si trovano attualmente di fronte a diverse sfide, tra cui i conflitti internazionali in corso e le variazioni negli equilibri geopolitici, con conseguenti impatti tangibili sull'economia.

Un aspetto di interesse è rappresentato dalle prospettive occupazionali, che sembrano registrare una leggera ripresa, con una diminuzione nel dato dal -3,50% al -1,96%. Tuttavia, le ipotesi di assunzione di apprendisti mantengono una stabilità tendenziale, mentre le previsioni di produzione totale mostrano solo un modesto miglioramento.

Altri indicatori, come l'acquisizione di nuovi ordini e gli investimenti per ampliamenti e sostituzioni, denotano un aumento, seppur contenuto. Tuttavia, rimane preoccupante il persistere di valori negativi in diverse aree, segnalando una cautela diffusa tra gli operatori economici.

La situazione geopolitica internazionale, con particolare riferimento alla crisi in Medio Oriente, sta infliggendo impatti significativi sul sistema produttivo regionale e nazionale. L'escalation di tale crisi ha causato una penalizzazione dei settori manifatturiero e dei sistemi di approvvigionamento, contribuendo a rallentare il commercio e a generare ulteriori incertezze sul futuro.

Felici sottolinea l'importanza di adottare misure concrete, inclusa l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al fine di rafforzare la fiducia degli operatori economici e stimolare gli investimenti, evitando così una possibile frenata nell'espansione occupazionale.

Da un punto di vista più ampio, emergono anche altre criticità, come la stretta monetaria in atto, la crisi di liquidità e gli esiti negativi legati al rallentamento del Superbonus, con conseguenti crediti incagliati.

Infine, Felici ribadisce l'importanza di sostenere le piccole e medie imprese attraverso agevolazioni e incentivi mirati, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella promozione della qualità, della sostenibilità e della coesione sociale.

In conclusione, nonostante il contesto di incertezza e instabilità, le imprese regionali dimostrano una resilienza e una capacità di adattamento che potrebbero rappresentare un punto di forza per affrontare le sfide future.

Redazione

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