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Eventi | 14 marzo 2024, 12:00

Un libro scritto dai detenuti del carcere di Asti e due classi del Monti. Nasce "Una penna per due mani"

Doppia scrittura e doppia lettura con un progetto di Effatà e tante collaborazioni. "Il carcere è parte della città"

Un libro dalla doppia copertina e doppia lettura: da una parte i testi scritti dai detenuti dall'altra quelli che vivono fuori, gli studenti. Ad ogni pagina corrisponde, dalla parte opposta un testo con un tema dalle caratteristiche simili.

Le due letture convergeranno 

Le due letture convergeranno nelle due pagine centrali dove due disegni, uno di un detenuto e specularmente quello di uno studente. I disegni rappresentano la stanza: quella dentro le mura e quella fuori.

Una penna per due mani

Nasce "Una penna per due mani", realizzazione di un libro con la partecipazione dei detenuti  e gli allievi delle classi 5 Ua e 5  Uc dell’istituto A.Monti.

Il libro e il progetto sono risultati al primo posto della graduatoria del bando della Regione Piemonte del 21/11/2023: "Contributi destinati alla realizzazione di iniziative di animazione sociale e culturale, tutela del patrimonio ambientale, artistico e naturale",  in collaborazione con Odv, Aps e Fondazioni del terzo settore in attuazione della scheda di programmazione triennale finanziata da Cassa delle Ammende. 

Serve comunicazione

Maria Bagnadentro presidente di Effatà anche consigliera della biblioteca di Asti: "Serve mantenere comunicazione per capire a fondo e uscire da alcuni stereotipi e progetti come questi fanno da volano".

L'assessore alla Cultura Paride Candelaresi rimarca: "Un progetto condiviso e concetti condivisi. Il concetto di rieducazione coinvolge diverse sfere ed è visto in modo vario. Ci si deve lavorare ".

Della funzione educativa ha parlaro la direttrice del carcere Giuseppina Piscioneri assieme alle responsabili dell'area trattamentale del carcere: "L'Articolo 27 è la base e deve tendere alla rieducazione del detenuto con varie attività trattamentali ed è necessario un ponte tra la città e il carcere.e che sia la città che debba entrare in carcere. I progetti sono tanti e la realizzazione di questi libro 'una penna per due mani' rappresenta un bel confronto culturale "

Giuseppe Passarino, responsabile dei progetti di Effatà, conclude: "Devono emergere messaggi non solo legati a eventi negativi".

Le fasi del progetto 

 

I ragazzi del Monti stanno affrontando diverse fasi e incontri per conoscere il carcere di Asti che, ricordiamo, è un carcere di massima sicurezza, con tutte le criticità del caso e hanno conosciuto le diverse figure che ruotano all'interno della struttura.

Dopo gli incontri, anche con i garanti e l'associazione Antigone, prepareranno i testi da inserire in modo autonomo. A fine aprile incontreranno i detenuti e conosceranno il loro scrittore "gemello".

Questa sera a teatro l'emozionante spettacolo "Fine pena ora", sarà offerto agli studenti che hanno partecipato al progetto. "Una storia impossibile che diventa possibile", ha spiegato il regista Simone Schianocco.

Al teatro Alfieri, nel foyer è allestita la mostra Art. 27, allestita per questa sera.e  progettata dall’associazione “Essere umani” di Torino, già  vista dagli studenti negli istituti Castigliano, Vercelli, Monti, Artom e in precedenza allo spazio culturale Fuoriluogo, che collabora con l’Associazione tutto il progetto. 

Betty Martinelli

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