Viviamo in un posto bellissimo | 20 aprile 2024, 07:29

Viviamo in un posto bellissimo dove è nato il grande cinema

Puntata incentrata su Giovanni Pastrone, regista e produttore astigiano che già ad inizio Novecento riuscì a far diventare il cinema arte, industria e spettacolo

Viviamo in un posto bellissimo dove è nato il grande cinema

Giovedì scorso, ho celebrato un grande astigiano, Giovanni Pastrone. Celebrato nell’occasione d’anniversario della prima del suo kolossal Cabiria. Prima di un film non certo usuale per il 1914, intestato a Gabriele D’Annunzio per motivi promozionali. Prima tenuta il 18 aprile di centodieci anni fa. Lo ho celebrato con un post, certo non sufficiente, nello stupore di non trovare altro. 

Certo, oggi siamo abituati ad altri ritmi, scenografie ed effetti speciali, ma l'occasione per ricordare che chi ci ha fatto arrivare lì sia nato nell'Astigiano la trovavo e la trovo succosa e, ahimè, non colta. E sì che ad Asti, in Sala Pastrone, solo due giorni prima si poteva assistere al film, recentissimo, di Maurizio Sciarra, “Il Ritorno di Maciste”, nuovo omaggio a uno dei personaggi più iconici del cinema italiano, diventato supereroe grazie al nostro Pastrone. Bastava aspettare due giorni, mannaggia, e arricchire il tutto con qualche evento collaterale. Che so, un convegno, una mostra, qualche proiezione. Scuse per iniziare a raccontare un’altra bella storia astigiana. I cinefili certo non mancano e metti mai riuscire a trasformarli in visitatori e turisti, tra via Aliberti e dintorni. Sì, la centralissima via Aliberti, un tempo sede delle botteghe dei cestai e, dalla seconda metà dell’Ottocento, del negozio di tessuti del padre di Pastrone. Domani, passando da lì alzate lo sguardo fino alla targa commemorativa a lui dedicata. Targa che recita:In questa casa è nato il 13 IX 1882 Giovanni Pastrone – regista – con lui il cinema diventò arte industria spettacolo”.

Tra i commenti al mio post, tutti concordi sul tema valorizzazione ad Asti, un commento apparentemente fuori contesto: Montechiaro, paese natale di Giovanni Pastrone, dovrebbe avere le vie che si chiamano come i suoi film, celebrazioni e un festival a lui dedicati. Un sogno... E già, Montechiaro da cui arrivava ad Asti la famiglia di Pastrone e a cui lui, per tutta la vita, era rimasto legato, anche nei ricordi giovanili di vacanze estive a casa dei parenti ancora residenti in paese. Ecco, in verità a Montechiaro d’Asti, nonostante il tanto a disposizione per attrarre visitatori, tra tartufi, evidenze storiche da antica villanova Astesana e quella madre d’emozioni che è la chiesa dei santi Nazario e Celso, simbolo del Romanico Astigiano, due anni fa un pensierino di altra caratterizzazione ce l’avevano giustamente fatto. «Il borgo di Cabiria: le tradizioni del borgo dove nacque il cinema» progetto con mira di accedere ai fondi del PNRR, incentrato sul cinema comunale, trasformato in sala polivalente da riempire di contenuti a tema cinematografico. Nell’elenco dei progetti finanziati, ben dodici a Montechiaro d’Asti, non l’ho visto e non so in realtà che fine abbia fatto o farà, sperando di leggerne quanto prima

Sarebbe bella una sinergia Asti-Montechiaro a tema Pastrone, scordandosi che sia impossibile nascere in due luoghi, o magari continuando a giocarci sopra. Sinergia allargata, perché no, al Museo del Cinema di Torino che qualcosa deve pure lui al nostro Pastrone. Un bel gruppo d’azione a cui sommerei, tanto per mettere altra carne al fuoco, Mombarone, dove Pastrone aveva acquistato una casa di campagna, una delle seconde case da produttore cinematografico. Borgo, oggi frazione del capoluogo, dove ho avuto l’onore di vivere una decina d’anni, dal 2003 al 2012. A Mombarone si incontrava spesso con Secondo Pia, appassionato fotografo, il primo a riprendere la Sacra Sindone, con i fratelli Nebiolo, professionisti che Pastrone volle sui set dei suoi film come fotografi di scena, e con Carlo Franco, “Il fotografo contadino” che ha lasciato un archivio da brivido, anche lui con tanto bisogno d’esser valorizzato. Ma questa è un’altra storia.

Davide Palazzetti

Leggi tutte le notizie di VIVIAMO IN UN POSTO BELLISSIMO ›

Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium