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Attualità | 14 settembre 2024, 11:52

Al via il Festival dell'accoglienza dell'accoglienza dell'Arcidiocesi di Torino: appuntamenti anche nell'Astigiano [PROGRAMMA]

Dal 14 settembre al 31 ottobre oltre 100 eventi e 150 ospiti per parlare di accoglienza, inclusione, multiculturalità

Al via il Festival dell'accoglienza dell'accoglienza dell'Arcidiocesi di Torino: appuntamenti anche nell'Astigiano [PROGRAMMA]

Da oggi, per un mese e mezzo, Torino e il Piemonte diventerà ancora più accogliente grazie alla quarta edizione del "Festival dell'accoglienza". Dal 14 settembre al 31 ottobre ci saranno più di 100 eventi curati dalla Pastorale Migranti dell'Arcidiocesi di Torino e dall'Associazione Generazione Migranti, con 150 ospiti tra cui Gianrico Carofiglio, Gian Carlo Caselli, Eraldo Affinati, Davide De Michelis, Elsa Fornero e cardinal Zuppi. Focus del festival l'inclusione e la multiculturalità, a partire dal titolo di questa edizione "Un cammino da fare insieme".

Appuntamenti anche ad Asti ed Alba

Non solo Torino ma si tratta di un festival regionale: gli eventi avranno luogo anche in altre città del Piemonte come Asti, Alba, Vercelli. Dall'11 al 13 ottobre il festival andrà in trasferta a Trieste, città simbolo della rotta balcanica e porta d'ingresso in Italia. A fine ottobre, invece, la visita al Festival della Migrazione a Modena, con eventi condivisi nelle città emiliane.

Il programma completo: https://festivalaccoglienzatorino.it/edizione-2024/

Questa sera l'inaugurazione con un concerto alla Chiesa Madonna del Carmine, dalle 20:30 alle 22:30. Ci sarà l'orchestra dell'Istituto Magnificat di Gerusalemme e del conservatorio di Vicenza: giovani cristiani, ebrei e musulmani suoneranno insieme, costruendo ponti tra culture. Il concerto è già sold out: per gli eventi su prenotazione è necessario iscriversi sul sito Eventbrite. Il programma, tutto gratuito, si trova su festivalaccoglienzatorino.it .

Repole: "Ricordiamo anche chi non è riuscito a migrare"

"In qualche modo - ha commentato l'arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole - l'accoglienza è inscritta nel DNA del popolo dei credenti, dal popolo di Israele che, sapendo di essere un popolo di stranieri in terra d'altri, ha maturato una sorta di sacralità dello straniero. Non ci basta accogliere gli stranieri, dobbiamo ricordare anche quelli che, volendo migrare, non sono riusciti e stranieri non lo sono neppure diventati. A Torino accogliamo molti stranieri che provengono da situazioni di guerra, che scappano dalla pericolosità. Un prete di Torino, Giuseppe Allamano, verrà canonizzato a ottobre per aver fatto sentire a casa chi era arrivato a Torino".

Lo Russo: "Immigrazione nella storia di Torino"

Il festival è patrocinato dall'Università di Torino, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino. "Se guardiamo la storia di Torino - ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo - vediamo quanto l'immigrazione sia stata essenziale. Nel 1982 Torino ebbe un anno in cui i meridionali erano più dei piemontesi: Torino ha trovato nell'immigrazione e nell'accoglienza un tratto distintivo. Il conflitto tra culture diverse è sempre esistito e sempre esisterà, ma il problema è come risolvere questo conflitto: la politica serve a trasformare il conflitto in qualcosa di positivo. Non c'è città migliore in Italia dove fare un festival di questo tipo, Torino vuole continuare a essere la capitale dell'accoglienza in Italia e anche in Europa".

Francesco Capuano

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