"Cani: no grazie. Al Comune di Moncalvo sembra che non vadano a genio i nostri amici a 4 zampe. Purtroppo non è uno scherzo, ma è quanto è realmente accaduto recentemente nella cittadina aleramica, dove l'attuale Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Diego Musumeci ha deliberatamente revocato un provvedimento istituito dalla precedente amministrazione che prevedeva la realizzazione di un'area per lo sgambamento di cani".
Così la minoranza "Moncalvo Viva, ha presentato un'interrogazione che verrà discussa nel corso del prossimo Consiglio Comunale.
“Questa decisione va a scontrarsi con l'adozione di politiche incentrate sulla totale inclusione degli animali domestici all'interno della nostra quotidianità, al fine di creare spazi e strutture adeguate alle loro esigenze. In secondo luogo c'è l'aspetto economico: stiamo parlando di un'opera che era già stata deliberata e per la quale sono già state programmate spese che andranno ad incidere sulle tasche dei cittadini per un'opera che non verrà mai realizzata”, scrivono in una nota.
Le spese a cui si riferisce la compagine di minoranza, costituita da Andrea Giroldo (capogruppo), Simona Stabile e Andrea Monti, sono i costi, già deliberati, che dovranno essere corrisposti per il lavoro di progettazione dell'area svolto fino ad ora dallo studio professionale incaricato e il pagamento delle forniture eventualmente già acquisite da parte dell'operatore economico a cui è stata affidata la realizzazione del progetto.
“Chiediamo al Sindaco di fornire ai suoi cittadini risposte concrete in merito ad un'opera già definita e della quale i lavori di realizzazione erano già in fase di svolgimento”, afferma il Gruppo Consiliare “Moncalvo Viva”. “In seguito a questo dietro-front i cittadini a questo punto si domandano se un'area cani rappresenta ancora un'ipotesi percorribile e se è stato individuato un luogo alternativo e a cosa sarà adibita la zona di Corso XXV Aprile ormai abbandonata”. I consiglieri di minoranza si concentrano ovviamente ancora una volta sull'aspetto economico: “chiediamo a questa Amministrazione di quantificare la spesa complessivamente sostenuta dal Comune di Moncalvo, in forza dell’attuazione della presente delibera, nei confronti dello studio di progettazione e della ditta che avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione, compresa la relativa fornitura. Ci domandiamo infine se il Sindaco ha intenzione di rifondere personalmente al Comune di Moncalvo le spese già sostenute dal l'Ente stesso per un’opera già deliberata, già progettata e per la quale era stato già ordinato parte del materiale, che non vedrà compimento a causa di una motivazione meramente soggettiva della sua Amministrazione”.
La risposta dell'amministrazione
Amministrare, che dolce fatica! Bisogna fare delle scelte, no? E si sa, le risorse non piovono dal cielo; quindi, bisogna essere dei veri maghi nel bilancio, specialmente quando si eredita un borsellino più vuoto di un frigorifero il lunedì mattina. Quando siamo arrivati noi, abbiamo trovato la classica situazione da "chiudiamo gli occhi e speriamo bene". Chi ci ha preceduto, con il suo stile disinvolto, aveva deciso di non accantonare un centesimo per risolvere i problemi già noti (probabilmente pensavano si sarebbero sistemati da soli). Così, con il budget quasi in "rosso", e un mare di interventi fatti per far bella figura prima delle elezioni, ci siamo trovati a rattoppare buchi finanziari come dei sarti sotto stress. Il tesoretto che ci hanno lasciato? Un misero avanzo di 40 mila euro! Considerando che nel 2019 la vecchia amministrazione aveva trovato 160 mila euro più 250 mila euro in cassa… sì, avete capito bene: "l'eredità" non è proprio la stessa. Quindi, con pochi spiccioli in tasca, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a sistemare le vere priorità. Prima le cose serie, poi, se avanza tempo, vediamo anche il resto. Ad esempio, abbiamo trovato la fantastica situazione della regimentazione idrica in Valle San Giovanni, che la precedente amministrazione ha saggiamente ignorato. La Regione ci ha detto: "O sistemate entro ottobre o restituite 380 mila euro." E indovinate un po'? Niente in bilancio! Quindi ci siamo messi in moto, abbiamo stanziato 29 mila euro e via, problema risolto. Ma incredibilmente, non era l'unico problema dimenticato. Poi, come ciliegina sulla torta, ci siamo trovati un Bando Borghi bloccato da due anni con 2.5 milioni di euro in ballo. Anche qui, nessuno si era preoccupato. Abbiamo sbloccato la situazione con una perizia strutturale da 40 mila euro per il Municipio. Ah, e non dimentichiamo il campo da calcio: altri 14 mila euro per recinzione e panchine, perché sì, anche qui l’omologazione era scaduta, ma nessuno si era agitato. E per concludere, c’erano pure le scuole senza il certificato antincendio. Anche qui, altre spese non previste. Insomma, un paradiso amministrativo! Eppure, cosa fa la minoranza? Si preoccupa solo dell’area per i bisogni dei cani! Priorità assoluta, no? Beh, in un comune con risorse al lumicino, abbiamo deciso di sospendere l’opera per usare quei soldi (6 mila euro) per cose più utili. Non vi preoccupate, però: il materiale per l’area cani non andrà sprecato. Lo useremo altrove. Magari un giorno riusciremo pure a fare quell'area, ma quando arriveranno contributi a fondo perduto. E la metteremo in centro, non in periferia: così anche i nostri amici a quattro zampe potranno sgranchirsi senza problemi. Quindi, cari amici, se per la minoranza l'area cani era tanto importante, perché non l'hanno fatta in 5 anni? Perché l’hanno messa in bilancio per due anni e poi… puff, sparita nel nulla? Forse, solo forse, ci stanno facendo polemica giusto per non parlare delle loro omissioni? Sembra quasi troppo facile, no?