Il Motovelodromo di Torino, inaugurato nel 1920 e oggi intitolato a Fausto Coppi, è stato a lungo un simbolo sportivo cittadino. Dopo anni di crisi, dal 2021 è oggetto di un progetto di riqualificazione che lo ha trasformato in un polo polifunzionale con campi, piste e aree dedicate al benessere. All’ingresso trova spazio “Al Velò”, bistrot che richiama nel nome l’anima originariamente ciclistica del luogo. L’ambiente è informale ma curato, arricchito da gigantografie e oggetti d’epoca. La cucina non si limita a un ruolo accessorio ma punta a qualità e tecnica. Piatti essenziali, ingredienti riconoscibili ed esecuzioni corrette segnano lo stile della proposta. Non è la solita offerta di servizio legata a un impianto sportivo. L’intento è dialogare con la città e attrarre un pubblico più ampio. “Al Velò” nasce così come presidio gastronomico coerente con la nuova vocazione del Motovelodromo.
Un inizio promettente
C’è da sperare che continuino così. Già, perché spesso quando la routine prevale sull’entusiasmo iniziale il rischio che poi le cose cambino è dietro l’angolo. E tuttavia parliamo del presente, nel quale questa cucina, quella sera gestita da due giovani, è riuscita a stupirmi. Confesso di esserci andato con un certo pregiudizio: spesso le cucine legate a centri sportivi, musei e affini, forse anche perché ritenute meramente funzionali al un progetto di cui sono parte non essenziale, rischiano di essere mediocri.
Ad arrivarmi per prima in tavola è una battuta di fassona: buona e accompagnata, senza doverlo richiedere, da olio, sale e pepe. Un’unica perplessità: la misticanza di guarnizione, come pure sarà nella successiva tagliata, francamente un po’ “sciupata”.
Ma ecco la sorpresa: dei rigatoni alla carbonara davvero deliziosi (… e di “carbonare” ne ho davvero mangiate di ogni tipo): come si dice, eseguiti a regola d’arte da qualcuno che sembrerebbe aver appreso appieno la tecnica giusta senza poi lasciarsi troppo sviare dalla propria creatività.
Decido di proseguire con una buona tagliata di bovino, cotta come richiesto e accompagnata da croccanti patate al forno appena guastate dalle foglie di insalata di cui ho già detto.
Concludo con un fresco tiramisù la cui giusta consistenza si presta ad un taglio preciso e goloso. Buono il caffè Tierra di Lavazza
Un coordinamento da perfezionare
Il servizio in sala è curato da ragazzi che si muovono con disinvoltura e cortesia. In una serata poco affollata i tempi sono stati corretti e la gestione fluida. Tuttavia, con sala e dehors pieni, il coordinamento complessivo rischia di andare in affanno. Servirà una regia più attenta per mantenere lo stesso livello di efficienza. La carta dei vini non ampia ma ben calibrata, con etichette disponibili anche al calice. Buono il caffè Tierra di Lavazza, chiusura coerente con l’attenzione alla qualità. Rapporto qualità-prezzo adeguato al contesto e all’identità del bistrot. L’atmosfera è informale ma curata, perfettamente inserita nel progetto di rilancio. “Al Velò” può così diventare un riferimento gastronomico non solo per sportivi. Resta da misurare la capacità di tenere alta la qualità con l’aumento dell’affluenza.
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Tipologia locale: bistrot
Indirizzo: Corso Casale, 144 – Torino
Telefono: (+39) 379 1510930
Sito web: www.alvelo.it
Prezzi: antipasti (5-16€), primi (11-13€), secondi (15-20€), contorni (5-6), dolci (5€), coperto (1,50€).
Servizi: piatti vegetariani, tavoli all’aperto, animali ammessi
Ultima visita (cena): marzo 2025
Sensazioni al volo: locale sobrio, il cui arredamento evoca il mondo dello sport cui rimanda. Servizio attento e professionale, ma forse da perfezionare sul piano del coordinamento. Cucina inattesa ed eseguita con precisione. Carta dei vini, pur tenuto conto della tipologia di locale, forse ampliabile. Prezzi giusti per un bistrot.