C'è qualcosa di profondamente autentico nell'aria di Asti quando arriva il momento della Stima del Palio. Non è solo una cerimonia, è una dichiarazione di identità, un passaggio che riunisce la città attorno a un rito antico, fatto di gesti solenni, parole di fedeltà e simboli che resistono al tempo.
Stasera, alle 21, si rinnoverà il tradizionale appuntamento che, nonostante le opinioni divise tra chi lo considera un rito un po' ripetitivo e chi invece lo vive come l’inizio più atteso dell’anno paliesco, resta un caposaldo della cultura cittadina. Quest'anno il corteo storico tornerà finalmente a percorrere il suo tragitto consueto, grazie alla conclusione dei lavori a Palazzo Mazzetti, anche se il cantiere al Municipio impedirà l'ostensione dei sendalli dal balcone.
Rimaneggiata e adattata nei secoli, la cerimonia ha trovato nei primi anni 2000 una sua versione moderna, stabilendosi definitivamente in piazza San Secondo al termine di un emozionante corteo in notturna. E così sarà anche questa sera: in un susseguirsi di suggestioni medievali, Asti riaffermerà il legame indissolubile tra la città e il suo Palio.
Alle 21 in punto si muoverà da piazza Cattedrale il corteo storico, che, a differenza di quello della corsa del Palio, non vede protagonisti rioni, borghi e comuni, ma rappresenta l’antica società del libero Comune astigiano del Trecento. Tra stoffe pregiate e fiaccole accese, figuranti suddivisi in classi sociali riproporranno uno spaccato di quell’Asti medievale che ancora oggi vive nel cuore della città. A chiudere il corteo saranno i ventun Rettori, ciascuno accompagnato dal proprio vessillo.
Giunti in piazza San Secondo, i due drappi del Palio – che anche quest'anno faranno la loro uscita dal Teatro Alfieri, proprio a causa dei cantieri municipali – daranno ufficialmente il via al momento più solenne della serata.
Il cerimoniale prevede innanzitutto che il sindaco Maurizio Rasero consegni il tradizionale medaglione ai ventuno Rettori, investendoli ufficialmente come rappresentanti dei loro popoli. Poi, in uno dei passaggi più carichi di pathos, gli stessi Rettori presteranno giuramento di correre il Palio "con lealtà e onore".
Subito dopo toccherà al Capitano del Palio, Gianbattista Filippone, giunto ormai alla sua terza Stima, e ai due Magistrati, Marco Bonino e Davide Argenta, che presteranno fedeltà al Palio sul Codice Catenato degli Statuti di Asti.
Terminati i giuramenti, si passerà alla Stima vera e propria. Gli estimatori – esperti del settore tessile nella vita di tutti i giorni – giureranno anch'essi sul Codice di "eseguire bene e fedelmente la stima affidatami" prima di procedere alla verifica dei drappi. Quest'anno tornerà anche un estimatore storico, Giuseppe Dezzani.
Controlleranno che i due palii siano conformi per dimensioni, qualità e fattura, rispettando criteri antichi e rigorosi: il Palio destinato alla corsa dovrà misurare 16 rasi (circa 9 metri e mezzo), quello per la Collegiata di San Secondo 10 rasi.
Dopo aver apposto il sigillo municipale in cera laccata, simbolo di idoneità, gli stimati palii verranno arrotolati e collocati sotto i sendalli. Il drappo con la passamaneria argento sarà destinato alla Collegiata il 7 maggio, durante la suggestiva "Messa del Burdel", mentre l'altro sarà ambito trofeo per il vincitore della corsa del prossimo 7 settembre.
Come da tradizione, la Stima è un atto pubblico, verbalizzato dal segretario comunale e seguito da un rappresentante della Prefettura, a conferma della sua ufficialità.
La parte finale, quella della "Levata" dei palii, quest'anno purtroppo non potrà svolgersi dal balcone del Municipio come da consuetudine, a causa del cantiere ancora aperto. Tuttavia, l’annuncio solenne del sindaco non mancherà: il Palio dell'anno di grazia 2025 sarà "indetto in conformità con gli antichi statuti e regolamenti" e si correrà domenica 7 settembre in piazza Alfieri.
A impreziosire ulteriormente l’edizione di quest'anno, sarà l'astigiana Marisa Garramone, Maestra del Palio 2025, che con la sua sensibilità artistica ha interpretato lo spirito della festa più amata dagli astigiani.