In vent’anni, i lavoratori stranieri residenti nella provincia di Asti hanno inviato 254 milioni di euro nei loro Paesi d’origine, contribuendo significativamente all'economia locale e internazionale. Queste rimesse rappresentano il 5,7% del volume d’affari della provincia, che si attesta sui 4,4 miliardi di euro annui.
Le comunità protagoniste delle rimesse
Secondo i dati della Banca d’Italia, la comunità rumena guida la classifica con 54 milioni di euro inviati dal 2005 a oggi, seguita da quella marocchina (29,6 milioni), albanese (28 milioni), senegalese (15 milioni) e peruviana (12 milioni). Un caso particolare è rappresentato dalla comunità cinese, che ha visto un picco di rimesse nel 2011 con 260 mila euro, per poi registrare un crollo negli ultimi due anni, con soli 4 mila euro inviati nel 2023 e 5 mila nel 2024.
Alcune comunità, come quella cinese stanno investendo sempre più nel territorio, aprendo attività commerciali e di ristorazione, e spesso portando con sé le famiglie, riducendo così la necessità di inviare denaro all'estero.
Evoluzione delle rimesse nel tempo
Nel 2005, le rimesse inviate dalle varie comunità straniere ammontavano a poco più di 7 milioni di euro. Questa cifra è cresciuta costantemente, raggiungendo i 18 milioni nel 2024. Negli anni, le comunità che inviano più denaro sono cambiate: tra il 2011 e il 2021, i romeni, gli albanesi e i marocchini erano i principali mittenti, mentre recentemente si è registrato un aumento delle rimesse provenienti da Bangladesh e Pakistan.
In particolare, i pakistani hanno inviato 9,1 milioni di euro in vent’anni, di cui 1,7 milioni solo nel 2024. Il Bangladesh ha ricevuto 4 milioni nello stesso periodo, con oltre 1,3 milioni inviati l'anno scorso.
Il contesto nazionale delle rimesse
A livello nazionale, nel 2023, i migranti in Italia hanno inviato 8,2 miliardi di euro nei Paesi d'origine, secondo i dati della Banca d'Italia. Considerando anche le rimesse "invisibili" (come contanti consegnati a mano o invio di regali), il volume complessivo potrebbe oscillare tra 9,4 e 11,9 miliardi di euro.
Il Bangladesh si conferma la prima destinazione delle rimesse dall'Italia, con 1,2 miliardi di euro ricevuti nel 2023, pari al 14,3% del totale. Seguono Pakistan e Filippine.
Le rimesse come strumento di sviluppo
Le rimesse rappresentano uno strumento fondamentale attraverso cui i migranti contribuiscono allo sviluppo dei Paesi d'origine. Nei Paesi a basso e medio reddito, i fondi inviati dai migranti superano spesso il valore combinato dell’aiuto pubblico allo sviluppo e degli investimenti diretti esteri.
Inoltre, le rimesse hanno un impatto significativo anche sull'economia italiana. Nel 2023, i lavoratori immigrati in Italia hanno prodotto 164,2 miliardi di euro di Valore Aggiunto, contribuendo all'8,8% del PIL nazionale. Il tasso di occupazione degli stranieri è tornato ai livelli pre-Covid, attestandosi al 61,6%.
Le rimesse inviate dai lavoratori stranieri dell'Astigiano non solo rappresentano un sostegno economico fondamentale per le famiglie nei Paesi d'origine, ma testimoniano anche l'integrazione e il contributo significativo di queste comunità all'economia locale e nazionale. Un fenomeno che, sebbene spesso sottovalutato, rivela l'importanza della migrazione come risorsa per lo sviluppo reciproco dei Paesi coinvolti.