Quando c'è da prendere voti hanno sempre la parola “territorio” in bocca, poi alla prova dei fatti continuano a tagliare i fondi a chi di territori si occupa. Prima i piccoli comuni, ora le Province. Dopo la sanità, il welfare, il mancato adeguamento delle pensioni, infatti, arriva - ma si tratta solo del proseguimento di un’operazione in corso da anni - l’ennesima riduzione delle manutenzioni alle strade provinciali. Oltre 4, 5 milioni di euro di tagli per le strade provinciali astigiane, quasi il 50% delle risorse previste per il prossimo triennio.
Nel frattempo il dissesto idrogeologico e il cambiamento climatico mettono a dura prova strade e versanti collinari dei nostri comuni, ogni anno colpiti da frane e buche in maniera sempre maggiore.
In uno Stato fatto di insediamenti diffusi e rurali, le Province, con la loro competenza sulle strade extraurbane, dovrebbero essere tenute in considerazione massima. Invece sono sottofinanziate e condannate a lavorare nell'ottica dell'emergenza: per poi subire insieme ai Sindaci, al prossimo evento atmosferico, le comprensibili ire dei cittadini che magari avranno squarciato un copertone in una buca oppure non potranno rientrare a casa per una frana. Esempi, questi, tratti dagli eventi successi veramente a nostri concittadini nei giorni di allerta meteo di circa un mese e mezzo fa.
Ma per questo Governo l’importante è trovare i soldi per arrivare al 2% del PIL per le spese militari (circa 10 miliardi buttati via) o per quella voragine di finanze pubbliche che è il Ponte sullo Stretto voluto da Salvini.
Mauro Bosia - Consigliere Provovinciale UNITI SI PUO’