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Attualità | 05 giugno 2025, 10:40

Distillerie Berta: un museo per raccontare una realtà di eccellenza

Da una piccola impresa familiare a un simbolo di eccellenza italiana: a Casalotto di Mombaruzzo, il nuovo Museo Berta rivela una storia di generazioni, grappa e profondo amore per l’Astigiano

Tra colline ordinate e paesaggi che sembrano non poter cambiare mai, a Casalotto di Mombaruzzo, si trova un luogo la cui storia si è protratta nel tempo, quella di un’azienda che, in quasi ottant’anni di attività, è diventata molto più che un marchio: le Distillerie Berta, una realtà che si è concretizzata grazie alla visione familiare, diventando un modello di impresa, parte della storia dell’astigiano.

La storia delle Distillerie Berta nasce a Nizza  Monferrato, da un progetto costruito da Paolo Berta e sua moglie, Lidia: una piccola impresa familiare, ma con grandi ambizioni, portate avanti attraverso la ricerca della materia prima migliore, tra botti, alambicchi e vinacce, circondati dal territorio del Barbera.

Negli anni successivi, intorno al 1983, i figli Enrico e Gianfranco raccolgono ciò che era stato costruito, continuando la ricerca della qualità e trasformando l’idea di un prodotto, considerato poco più che un distillato, in eccellenza.

Questo, grazie all’idea di Paolo di puntare sull’invecchiamento e, nel 1998, nasce il Roccanivo, un prodotto che iniziò a cambiare gli standard della grappa.

Nel 2002, l’azienda si trasferisce a Casalotto di Mombaruzzo, amplificando il legame con il territorio, oggi patrimonio UNESCO, tornando dove la famiglia ha le sue radici più profonde e che non ha mai abbandonato.

Le Distillerie Berta sono alla terza generazione, con Giulia e Annacarla, decise a proseguire il cammino della famiglia, una storia che viene da lontano e che ieri, mercoledì 4 giugno, è stata resa visitabile con l’inaugurazione del Museo Berta.

“Un museo che parla di famiglia e di territorio - racconta Enrico Berta, amministratore delle Distillerie - Abbiamo cercato di restituire nel tempo ciò che il territorio ci ha dato. Qui, entreremo in un mondo che parla di passato, di presente e, certamente, anche di futuro”.

Un discorso che si è focalizzato molto sul lavoro svolto sul territorio, volto a valorizzarlo culturalmente e turisticamente, come ha voluto ricordare la sindaca di Mombaruzzo, Carla Scarrone, ringraziando le Distillerie per il lavoro fatto: “La famiglia Berta la conosciamo: ha prodotti di eccellenza. Quando arrivi sulle nostre strade e vedi questi vigneti, rimani a bocca aperta. Voi avete dato molto e ne siamo tutti molto orgogliosi”.

A concludere gli interventi istituzionali è stato il presidente della Provincia Maurizio Rasero: “Voglio portare un ringraziamento a una famiglia che ha creduto in un sogno, tramandato di generazioni. È innegabile che si vede una famiglia che oltre all’impresa ha guardato anche al contesto, per far sì che il territorio si arricchisse ulteriormente. Ricordo che l’investimento dell’Unesco non è solo una bella fotografia, ma la cultura di mantenere quelle colline e quel territorio che ci ha consentito oggi di essere quello che siamo. Abbiamo bisogno che ci siano delle eccellenze per far sì che questi territori non si svuotino”.

Il museo, visitabile all’interno delle Distillerie Berta, è un percorso nella storia dell’azienda, tra alambicchi, distillatori, fotografie, grappa, ma soprattutto persone. Ma non è un punto di arrivo, “Non esistono punti di arrivo”, come ci racconta Giulia Berta, che insieme a sua cugina, Annacarla Berta, prosegue la lunga tradizione dell’azienda: “Noi condividiamo un pezzo di storia, portiamo questo piccolo pezzettino della nostra storia fuori e abbiamo l'opportunità di farlo: accogliere a casa è un enorme privilegio - racconta Giulia - Noi siamo cresciute con le generazioni precedenti, ci siamo formate: quando ancora le distillerie erano a Nizza Monferrato, nella primissima sede e nel salotto di casa, mio nonno, mio papà e mio zio facevano le loro riunioni. Noi c’eravamo, eravamo piccole. Lì accoglievamo gli amici, le persone con cui, ancora oggi, abbiamo rapporti e che ci hanno visto crescere. Questo è bellissimo”.

Una realtà con solide radici locali, grazie alla grappa e a diverse attività, dalla pasticceria con la produzione del tipico Amaretto morbido di Mombaruzzo al settore hospitality con diverse strutture sul territorio.

Francesco Rosso

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