L’arrivo di Marco Baroni sulla panchina del Torino, ufficializzato lo scorso 5 giugno con un contratto biennale a partire dal 1° luglio, rappresenta un momento cruciale nel rilancio del club granata. La scelta della società, guidata dal presidente Urbano Cairo, non è casuale: si punta a costruire un percorso di crescita stabile e ambizioso, affidando la squadra a un tecnico capace di portare concretezza e visione.
Chi è Marco Baroni
Baroni, classe 1963, fiorentino doc, ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2027, segnando così l’inizio di una nuova fase tumultuosa ma ricca di prospettive. Ex calciatore con esperienze in squadre di prima fascia come Fiorentina e Napoli, ha continuato a stupire in panchina: dai playoff promozionali centrati col Benevento nel 2017, alla promozione diretta con il Lecce del 2022, fino alla salvezza conquistata a Verona nel 2023 e al positivo debutto alla Lazio nella stagione appena conclusa.
Proprio l’esperienza romana, seppur conclusa con il settimo posto, ha dimostrato le qualità di Baroni nel costruire un calcio organizzato, propositivo e capace di sorprendere. Alla Lazio era riuscito a mantenere la squadra nelle posizioni alte della classifica per ampi tratti della stagione, gestendo le dinamiche tanto dei veterani quanto dei giovani emergenti . E questo – secondo la visione del club torinese – è il profilo di tecnico in grado di rigenerare un ambiente alla ricerca di una nuova linfa.
Le ambizioni del Torino per la prossima stagione
Il Torino, reduce da un campionato conclusosi all’undicesimo posto con 44 punti, ambisce a tornare stabilmente a competere nel gruppo di testa e ad approcciarsi con serietà all’ipotesi di qualificazione europea. Ma, come sottolineato dal presidente Cairo, l’obiettivo primario non è qualche exploit occasionale, bensì un percorso solido e continuo, basato su strutture di gioco chiare, coesione, mentalità vincente e valorizzazione dei talenti presenti in rosa.
Il mercato estivo sarà uno snodo fondamentale, perché dovrà garantire alla squadra i profili giusti per resistere ai ritmi della serie A. In questo contesto, le quote serie a su Betsson aiutano a fotografare le aspettative attorno a squadre come il Torino in attesa della valutazione dettata dal terreno di gioco.
Uno dei primi elementi strategici del mandato di Baroni sarà la definizione dell’identità tattica: pressing agile, transizioni rapide, copertura ordinata del campo, ma anche capacità di adattarsi alle diverse realtà avversarie. In questa ottica, la dirigenza dovrà individuare innesti che sposino la causa granata, senza operare una rivoluzione totale della rosa, ma puntando su inserimenti mirati e complementari.
La reazione della tifoseria è stata accolta con fiducia: il popolo granata, che ha sostenuto Vanoli nella scorsa stagione, ora attende responsi concreti da Baroni. L’entusiasmo passeggero non basta, il percorso sarà lungo e capace di mettere in luce la tenuta mentale del gruppo e la qualità delle scelte tecniche. Baroni ha dimostrato, nelle esperienze precedenti, di saper costruire ambienti sereni, anche in contesti difficili come Verona o contro la pressione di un grande club come la Lazio .
Sotto la Mole torinese si respira aria di novità. Il progetto non punta solo ai risultati immediati, ma a creare le condizioni per un nuovo equilibrio: una squadra quadrata, con sani equilibri interni, capace di competere con continuità e di guardare con determinazione alla zona europea. Un progetto che prova a essere in linea con il calcio italiano in generale, alla ricerca di una nuova identità dopo i recenti problemi. Le prossime settimane, tra amichevoli, strategie di mercato e il primo contatto tra tecnici e giocatori, saranno decisive per capire se la chimica tra progetto e uomini sarà finalmente quella giusta.
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