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Il Punto di Beppe Gandolfo | 07 luglio 2025, 07:00

Due gradi in più e siamo fottuti

"Un articolo pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Nature indica che un ulteriore aumento termico di 2 gradi, in questo secolo, potrà raddoppiare la probabilità di piogge estive estreme sulle Alpi, rendendo più difficile la gestione dei territori".

Due gradi in più e siamo fottuti

Un articolo pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Nature indica che un ulteriore aumento termico di 2 gradi, in questo secolo, potrà raddoppiare la probabilità di piogge estive estreme sulle Alpi, rendendo più difficile la gestione dei territori. Stavo leggendo questo articolo mentre sul televisore scorrevano le immagini dei disastri a Bardonecchia, a Cogne, in Val Vigezzo e nel Cadore. Poi ho sentito le parole del ministro Musumeci (ministro alla Protezione Civile, mica uno qualsiasi) che sostanzialmente ha detto che a Bardonecchia si è costruito laddove non si doveva costruire e ho dedotto che …. il caldo fa davvero male alla testa.

Andiamo con ordine: tutti i più recenti insediamenti delle nostre città, piccole e grandi, sono stati costruiti attorno agli anni ’50-’60, gli anni del boom economico. Bardonecchia, compresa. Cosa facciamo? Radiamo al suolo tutte quelle case e le costruiamo altrove?

Fenomeni estremi come quelli di Bardonecchia (ma non solo, lo scorso anno toccò a Macugnaga) sono davvero difficili da prevedere e prevenire: siamo di fronte a fenomeni non nuovi nel loro genere – se ne trovano a migliaia nelle cronache storiche delle Alpi - ma oggi resi più probabili, frequenti e intensi, dall'aumento delle temperature. Come spesso accade d'estate, forti rovesci di pioggia sui fragili terreni d'alta montagna, hanno innescato colate di detriti che hanno raggiunto viabilità e centri abitati. E qui si innesca il discorso della pulizia e del mantenimento dei boschi. A chi spetta fare questi lavori?

In ogni caso resto dell’idea che in questi casi sia inutile e dannoso fare polemiche o cercare colpevoli e responsabilità, presenti o passate. Meglio pensare al futuro che – come scrivono gli esperti di Nature – è tutt’ altro che roseo; quindi progettare, costruire e intervenire tenendo conto dei cambiamenti climatici.

Per intanto, un primo aiuto lo si può dare concretamente andando in vacanza a Bardonecchia e in tutti i luoghi colpiti da calamità: due mesi e mezzo di grande turismo. Per ripartire, avere fiducia, speranza, comunità.  

Beppe Gandolfo

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