È l'Astigiano uno dei motori principali del nuovo progetto di sviluppo turistico che sta ridisegnando il volto della Val Bormida. Attraverso una serie di azioni mirate, la Rete di Imprese ValBormidaExperience ha messo il territorio astigiano al centro di una strategia che, in sinergia con le province di Cuneo e Alessandria, punta a trasformare l'intera area in una destinazione turistica consapevole.
Il ruolo da protagonista dell'Astigiano è emerso con forza durante i test condotti nell'ultimo mese. Particolarmente significativo il tour dedicato ai cicloturisti, organizzato il 12 luglio in collaborazione con l'ASTISS, il Polo Universitario di Asti Studi Superiori. Il percorso ad anello, interamente snodato nel cuore del territorio astigiano, ha attraversato i suggestivi terrazzamenti e noccioleti di Serole, per poi toccare Roccaverano con la sua chiesa di San Giovanni, Monastero Bormida con il suo imponente castello e infine Cessole.
Anche le nuove generazioni sono state coinvolte grazie a una solida collaborazione locale: il 10 luglio, le attività per i bambini tra Cassine e Bistagno hanno visto il supporto fondamentale dell'associazione ASD Play Asti, segnando un primo passo per coinvolgere attivamente il target delle famiglie. Inoltre, borghi astigiani come Roccaverano e Monastero Bormida sono state tappe apprezzate anche dall'itinerario dedicato ai camperisti.
Queste iniziative si inseriscono in un contesto più ampio che ha visto attività estendersi anche ai territori vicini, come il tour dedicato alla silver age nel Cuneese, a dimostrazione di un progetto coeso che unisce le eccellenze di tre province sotto i marchi "Bormida Gotica" e "Santa Esperienza".
Tuttavia, il lavoro più importante inizia ora. La Rete lancia un messaggio chiaro: "Non possiamo limitarci a vendere pacchetti: dobbiamo costruire una vera destinazione, con un’identità riconoscibile". L'obiettivo è superare la confusione che spesso sovrappone la Val Bormida all'Alta Langa o al Monferrato, creando una narrazione unica. La strada, secondo gli organizzatori, è quella di attivare club di prodotto e rendere la rete fisicamente visibile con simboli condivisi, come vetrofanie e QR code, per guidare i visitatori in un'esperienza coerente e immersiva.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, è curato dalla storica dell'arte Ludovica Martina e dalla comunicatrice Liana Pastorin. Fondamentale il contributo di decine di operatori del territorio, tra cui l'Osteria del Bramante e la Scuola del Formaggio a Roccaverano, la Gipsoteca Edoardo Rubino a Monastero Bormida e l'Erboristeria Negro a Cessole, tutti tasselli di un mosaico che vede l'Astigiano in prima linea per costruire il futuro turistico della Val Bormida.