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Sanità | 07 agosto 2025, 14:46

Sanità piemontese, il nuovo Piano Sociosanitario 2025-2030 valorizza le professioni sanitarie

Dagli infermieri ai fisioterapisti, dalle ostetriche alle professioni tecniche, tutti gli Ordini professionali accolgono con favore il Piano approvato dalla Regione

Assessore alla Sanità Federico Riboldi

Assessore alla Sanità Federico Riboldi

Dopo un lungo e articolato percorso di ascolto, la Regione Piemonte ha approvato la versione definitiva del Piano Sociosanitario 2025–2030, un documento strategico atteso da oltre trent’anni che ridisegna l’organizzazione della sanità piemontese per i prossimi anni. Il Piano è frutto di un ampio processo partecipativo che ha coinvolto oltre 300 realtà tra associazioni, Ordini delle Professioni Sanitarie, sindacati e istituzioni.

Proposto dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi, il Piano mira a dare risposte concrete ai bisogni emergenti di salute e a rafforzare il sistema sanitario con modelli più moderni, integrati e territoriali. Tra i principali elementi di novità, il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie, a partire da infermieri, ostetriche, fisioterapisti, tecnici e professionisti della riabilitazione e prevenzione.

Un nuovo ruolo per le professioni sanitarie

Gli Ordini delle Professioni Sanitarie hanno accolto con favore l’approvazione del Piano, sottolineando in particolare la valorizzazione dell’infermiere di famiglia e di comunità, figura chiave nelle Case della Comunità e nei servizi domiciliari, soprattutto per le persone con cronicità o non autosufficienti.

"È un passo fondamentale per la qualità e l’innovazione del nostro sistema sociosanitario – commenta Ivan Bufalo, presidente OPI Torino e del Coordinamento regionale degli Ordini Infermieristici –. Il riconoscimento dell’autonomia e delle responsabilità organizzative, con l’istituzione del Dipartimento Assistenziale affidato a professionisti non medici, rappresenta un cambiamento culturale e operativo di grande rilievo. Ora serve una rapida traduzione in norme, atti e risorse".

Il contributo delle professioni tecniche e della riabilitazione

Soddisfazione anche da parte dell’Ordine delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione, rappresentato da Giuseppe Smeraldi, che ha evidenziato l'importanza della multidisciplinarietà e dell’integrazione nei team territoriali. "Il Piano riconosce il valore delle nostre 18 professioni e rafforza l’attrattività delle competenze specialistiche", ha dichiarato.

Le ostetriche: serve inclusione a ogni livello

Le presidenti degli Ordini delle Ostetriche, Michaela Centofanti e Maccagnola, hanno espresso fiducia e attenzione per i prossimi sviluppi: "Ora il nostro sguardo è rivolto all’inclusione della professione ostetrica in tutti i livelli del sistema, dall’assistenza alla dirigenza. Il Piano è un buon punto di partenza, ma serve completare il lavoro nei tempi più rapidi possibili".

Il ruolo della fisioterapia nel nuovo modello

Anche i fisioterapisti, tramite la presidente dell’Ordine Piemonte-Valle d’Aosta Sabrina Altavilla, sottolineano l’importanza della riabilitazione nel contesto territoriale: "Il Piano riconosce la fisioterapia come componente strategica nella presa in carico della fragilità. Sviluppare percorsi di carriera manageriali e integrare pienamente il fisioterapista nei team multidisciplinari è fondamentale per una sanità moderna ed efficiente".

Prossimi passi: attuazione concreta e risorse

Tutti gli Ordini professionali concordano su un punto: il Piano è un'importante dichiarazione di intenti, ma ora serve la volontà politica e amministrativa per trasformarlo in realtà operativa. Le innovazioni proposte, infatti, dovranno essere tradotte in atti normativi, investimenti e riorganizzazioni concrete.

"Resta centrale – conclude Bufalo – il tema della valorizzazione delle competenze, dell’attrattività della professione, della formazione continua e del benessere organizzativo. Siamo pronti a collaborare con la Regione per una sanità più vicina ai bisogni delle persone, fondata sul reale riconoscimento di tutte le professionalità sanitarie".

Redazione

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