Un altro lutto, dopo quello per la scomparsa del 91enne barolista lamorrese Lorenzo Accomasso, funesta la Langa del vino in questo torrido scorcio di agosto.
Un malore improvviso è infatti costato la vita a Giorgio Culasso, 49 anni, agronomo e responsabile dei vigneti presso la cantina di Angelo Gaja a Barbaresco.
Il fatto ieri, sabato 9 agosto, mentre l’uomo si trovava nella sua abitazione di frazione Cappelletto a Trezzo Tinella, comune del quale la famiglia è originaria e dove Giorgio Culasso era stato anche assessore, nelle amministrazioni guidate dell’allora sindaco Mario Viazzi, mentre primo cittadino del piccolo centro del Moscato era stato a lungo anche il padre Piero, pure lui viticoltore e tra i promotori delle prime coltivazioni sperimentali di vigneti destinati alla produzione dell’Alta Langa.
Oltre al padre e alla madre Carla, l’uomo lascia la moglie Stefania e figli Lorenzo e Vittoria. Poi i fratelli Bruno, che porta avanti l’azienda agricola di famiglia, e Marco, titolare ad Alba dell’Abc della Cantina, emporio enologico con sede al Rondò, mentre lo zio paterno Primo è uno studioso noto alle cronache quale autore di numerosi pubblicazioni quali "Rastlèire", vocabolario piemontese-italiano pubblicato insieme a Silvio Viberti nel 2003.
La notizia della prematura scomparsa dello stimato agronomo si è presto diffusa tra i tanti colleghi e amici che in queste ore hanno manifestato vicinanza alla famiglia. Tra questi il sindaco di Trezzo Tinella Alberto Cerrino, anche lui produttore vinicolo: "Certamente ci conoscevamo molto bene. Una morte a una così giovane età colpisce tutti noi e in particolare nella nostra piccola comunità. Come Amministrazione ci stringiamo al dolore della famiglia. Ieri abbiamo fatto loro visita per portare le nostre condoglianze. Purtroppo è una giornata molto triste per tutti noi".
"Una persona squisita – lo descrive il cugino Mario Sandri, anche lui produttore, a Madonna di Como, già consigliere comunale ad Alba –, e un grande professionista, che viveva con passione il suo lavoro e il mondo del vino, temi dei quali finivamo per parlare quando capitava di incontrarsi, confrontandosi sull’idea di un necessario ritorno a una viticoltura 'vera', per fare grandi etichette. Come già fu suo padre, è stato un grande viticoltore, conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero".