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Attualità | 08 settembre 2025, 11:54

Piano piccioni nelle scuole, il presidente Rasero replica alle critiche: "Chi si oppone non conosce i problemi del territorio"

La Provincia ha già speso 30mila euro in dissuasori senza risolvere le emergenze igienico-sanitarie. "Situazioni che generano disagi per l'intera comunità scolastica"

Il presidente della Provincia Rasero

Il presidente della Provincia Rasero

Il presidente della Provincia di Asti, Maurizio Rasero, interviene nel dibattito sul controverso "piano di controllo dei piccioni" approvato dal Consiglio Provinciale con delibera 45 del 29 luglio scorso, respingendo le critiche delle associazioni animaliste e ribadendo la necessità dell'intervento per tutelare la salute pubblica negli istituti scolastici.

La replica alle associazioni animaliste

Rasero non usa mezzi termini nel rispondere alle polemiche seguite all'approvazione del piano: "Le dichiarazioni contrarie al provvedimento hanno evidenziato come tale contrapposizione provenga da aderenti di associazioni animaliste, perlopiù di altre parti d'Italia, che non operano sul territorio e ignorano le problematiche dell'Astigiano".

Il presidente sottolinea come "la realtà quotidiana è ben diversa da come viene rappresentata dagli esponenti delle associazioni", puntando il dito contro chi critica senza conoscere direttamente le situazioni di degrado che si verificano quotidianamente negli edifici scolastici del centro storico.

Le segnalazioni delle scuole: emergenza igienico-sanitaria

A supporto delle proprie argomentazioni, Rasero porta l'esempio concreto delle numerose segnalazioni ricevute dagli istituti scolastici. Una in particolare, proveniente dalla segreteria di una scuola del centro, descrive chiaramente la gravità della situazione: "La presenza di numerosi piccioni, il costante e rilevante imbrattamento dei davanzali, delle aree antistanti l'accesso/uscita di emergenza di laboratorio e cortile a questo adiacente, siano causa di pessime condizioni igieniche della zona interessata".

Il dirigente scolastico della stessa istituzione ha inoltre fatto presente come la situazione "stia generando disagi per l'intera comunità scolastica e fondate preoccupazioni da studenti, docenti e personale amministrativo", evidenziando come il problema non sia solo estetico ma tocchi direttamente la sicurezza sanitaria di chi frequenta quotidianamente gli edifici.

Trentamila euro spesi senza risultati definitivi

La Provincia non è rimasta inerte di fronte alle problematiche segnalate. Rasero illustra gli sforzi già compiuti: l'ente ha "adottato un piano di sanificazione e pulizia che, nonostante il costante impegno degli interventi svolti con periodicità molto stretta, consente di risolvere solo temporaneamente una problematica che comunque persiste nel tempo e si ripropone con frequenza periodica".

Gli interventi hanno riguardato diversi edifici pubblici, con l'installazione di "dissuasori e strumenti meccanici ed infrasuoni per una spesa di circa 30 mila euro". Tuttavia, come ammette lo stesso presidente, "fino ad oggi i problemi non sono stati risolti definitivamente".

La difesa delle scelte amministrative

Rasero rivendica l'impegno dell'amministrazione provinciale: "Non si può dire che la Provincia non metta in campo il massimo impegno amministrativo ed economico, per provvedere primariamente e attuare una serie di interventi che esulano dal prelievo numerico dei volatili".

Tuttavia, di fronte all'inefficacia degli interventi tradizionali, il presidente giustifica la scelta del piano di controllo: "Oggettivamente la situazione evidenziata dimostra come gli interventi fino ad oggi non siano stati efficaci, pertanto riteniamo doveroso procedere con altri tipi di soluzioni".

I ringraziamenti e l'attacco ai critici

Nella sua lettera, Rasero non dimentica di ringraziare "gli uffici che hanno seguito le problematiche dei diversi istituti scolastici e il consigliere Davide Migliasso che si è speso in prima persona nella difesa del piano di controllo dei piccioni".

L'affondo finale è riservato a chi contesta le decisioni dell'ente: "È semplicistico criticare senza sapere (o senza volere sapere, date le voci che si sono sentite in queste ultime settimane)", mentre "rimane un dato di fatto la consistente mole di lavoro e l'impegno che la Provincia svolge quotidianamente per adempiere alle proprie funzioni".

La posizione del presidente appare ferma: di fronte a problematiche concrete che riguardano la salute pubblica e la sicurezza nelle scuole, la Provincia non può permettersi di cedere alle pressioni di chi non conosce direttamente la realtà del territorio astigiano.

Betty Martinelli

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