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Sport | 22 settembre 2025, 14:38

Torneo dei Popoli: l’Albania trionfa nel segno dell’inclusione [FOTO]

Dieci squadre, una comunità: il calcio come linguaggio universale al Festival dei Popoli

Il caldo di settembre non ha fermato la passione, anzi l’ha resa ancora più viva. Domenica 21 settembre, sul campo del Don Bosco, la quarta edizione del Festival dei Popoli ha visto il ritorno dell’evento più atteso dai giovani: il Torneo dei Popoli, il multietnico torneo di calcio a cinque che ha ormai conquistato un ruolo simbolico all’interno della manifestazione.

Una festa dentro e fuori dal campo

Dal primo mattino, il centro polivalente del Don Bosco si è popolato di giocatori, tifosi e famiglie. L’atmosfera era quella di una comunità in festa, con cori, musica improvvisata e picnic condivisi all’ombra degli alberi. In campo, invece, nessuno ha risparmiato energie. Le dieci squadre hanno dimostrato che il calcio non è soltanto competizione, ma anche un modo per abbattere confini e mescolare identità.

Le formazioni in gara rappresentavano quasi tutte comunità etniche con una lunga storia di radicamento sul territorio: Senegal, Tunisia, Albania, Mali, Burkina Faso, Perù e Italia, insieme ai Gambia Star, al CPIA e alla squadra mista dei Ilegales. La varietà dei passaporti non ha impedito la fusione tra giocatori di diversa provenienza, a conferma di come lo sport sappia essere un terreno fertile per scambi fecondi e inclusione reale.

Il podio del torneo

La giornata, caldissima e vibrante, si è chiusa con il pubblico che ha applaudito senza distinzioni. Sul terzo gradino del podio hanno festeggiato il Perù e l’Italia, a pari merito. Al secondo posto si sono piazzati i Gambia Star, mentre la vittoria è andata a un’incontenibile Albania, capace di dominare con determinazione e compattezza.

Ma più che il trofeo, ciò che è rimasto a fine giornata è stato il senso di orgoglio collettivo: tifosi e giocatori hanno dimostrato che, almeno sul rettangolo verde, la diversità sa trasformarsi in gioco di squadra.

Oltre il calcio: la voce delle seconde generazioni

Il Festival dei Popoli non si esaurisce però sul campo sportivo. Lunedì 22 settembre, presso la Biblioteca Astense, i riflettori si accenderanno su un tema tanto attuale quanto scomodo: l’(in)visibilità mediatica dei figli degli immigrati. A parlarne sarà il sociologo Andrea Pogliano, che inviterà a riflettere sullo spazio – o meglio, sulla mancanza di spazio – dato alle seconde generazioni nel discorso pubblico.

Il giorno successivo, martedì 23 settembre, i protagonisti saranno proprio i giovani di origine straniera nati o cresciuti in Italia. L’appuntamento al CPIA ruoterà attorno a una domanda forte e pungente: “Straniero a chi?”. Un interrogativo che restituisce voce a chi troppo spesso viene silenziato o confinato in una narrazione stereotipata, restituendo freschezza e autenticità al dibattito.

Un festival che unisce storie e sogni

Il Festival dei Popoli continua così a essere spazio di incontro e confronto, in cui sport, cultura e riflessione si intrecciano. Se la vittoria appartiene quest’anno all’Albania, il vero trofeo resta la capacità di costruire comunità. Perché tra una partita di calcio, una chiacchierata in biblioteca e un dibattito al CPIA, emerge con forza l’idea che nessuno sia straniero quando c’è il desiderio di condividere.

Redazione

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