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Attualità | 30 settembre 2025, 10:31

Canelli e Nizza unite per la pace

Due realtà, una voce comune nel rispetto del diritto internazionale e umano

Immagine generica

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Due Comuni e una sola parola: pace. La forza di un sentimento congiunto, un’opera comune che comprenda tutti, dal basso della quotidianità. Con questo intento, Canelli e Nizza Monferrato hanno inaugurato i lavori dei rispettivi consigli comunali, approvando due lettere a sostegno del riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente, del pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario.

Le due città si sono unite, a distanza di un paio d’ore l’una dall’altra, in un’unica voce, quella delle persone comuni, di esseri umani che non possono continuare a guardare la morte di chi non è diverso da ognuno di noi.

Canelli: tutti insieme contro il silenzio

Così, aprendo i lavori, i gruppi consiliari di Canelli, rappresentati dal documento letto dal presidente del consiglio Alessandro Negro, hanno deciso di schierarsi per dar voce alla propria comunità, diffondendo un pensiero trasversale, senza colori politici, davanti alle immagini che ogni giorno tutto il mondo è costretto a vedere: “Ora, in molti sentono il bisogno di uscire dal silenzio, chiedendo che ad esprimersi siano i governi”.

La richiesta è chiara: impegnarsi per “esprimere profonda preoccupazione, indignazione e cordoglio per la gravissima crisi umanitaria in corso nella striscia di Gaza”, sostenendo il diritto internazionale e umanitario, gravemente calpestati dalla politica mondiale, e raggiungere un cessate il fuoco, sollecitando un intervento del governo e dell’Unione Europea, per promuovere un'azione diplomatica basata sulla soluzione a due Stati.

“Devo esprimere il mio profondo imbarazzo a pensare che un consiglio comunale debba ritrovarsi per dire che, nel 2025, non si uccidono donne e bambini inermi, non si violentano, non si deportano, non si sterminano le persone. Non si compiono genocidi”, interviene il vicesindaco Mauro Stroppiana, ricordando anche i moltissimi operatori sanitari uccisi.

Anche il consigliere Annalisa Conti ha preso la parola, sottolineando quanto il tema vada al di là dei colori politici: "Penso che su quello che sta succedendo non ci siano parole”.

 Un occhio di riguardo ai giovani, invece, è stato dato dall’assessore Claudio Riccabone, che ha osservato come occorra imparare dalle mobilitazioni che le nuove generazioni stanno portando avanti oggi, rifiutando di rimanere inermi di fronte alla tragedia: “Abbiamo l’obbligo di imparare il coraggio dalle nuove generazioni”.

Nizza: “La pace è nelle nostre mani”

Anche Nizza Monferrato ha deciso di prendere posizione, in modo chiaro e inequivocabile, appellandosi all’articolo 11 della nostra Costituzione e alla Carta delle Nazioni Unite.

“Abbiamo ritenuto che fosse fondamentale in questo momento, anche in questa sede, parlare di temi che sono diventati non solo di quotidiana preoccupazione - ha esordito la consigliera di minoranza Laura Grasso - ma soprattutto cercare di dare il nostro contributo nel riconoscimento di situazioni non solo complicate, ma veramente al limite della disumanità che stanno avvenendo in questo momento”

Un’esigenza comune, senza sfumature politiche. Ciò che vuole emergere è il lato umano, un riconoscimento universale che parta proprio dalla quotidianità e dall’importanza di non ripetere ciò che solo 80 anni fa successe con la Seconda guerra mondiale: “Noi non possiamo oggi ripetere quegli stessi errori - dichiara il consigliere Andrea Forin - i nostri figli, i nostri nipoti non ce lo perdonerebbero. Come possiamo noi che abbiamo visto da vicino, ascoltato da mille testimonianze dirette, commettere lo stesso errore?”.

Un pensiero è stato rivolto anche alla situazione ucraina, un altro fardello del nostro tempo che pesa sulla politica mondiale e sull’impegno delle istituzioni.

In questa direzione, dunque, il consiglio nicese chiede che venga sollecitato il governo italiano affinché favorisca il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la ripresa del dialogo diplomatico, anche in Ucraina, trasmettendo la deliberazione alle istituzioni nazionali ed europee come segno concreto dell’impegno cittadino.

Prima di passare alla votazione, i capigruppo, su richiesta del consigliere Mauro Oddone, si sono riuniti, apportando qualche modifica e sottolineando che, ciò che sta accadendo a Gaza, “ha assunto i connotati di un autentico genocidio”

Ecco, allora, che non ci sono stati singoli volti, ma una comunione di voci. Un movimento collettivo, senza colore politico, che ha scelto di affermare un principio universale: “La pace è nelle nostre mani”.

Francesco Rosso


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