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Economia e lavoro | 16 ottobre 2025, 17:18

Banca di Asti riscopre un frammento della propria storia: restaurato il ritratto del conte Cotti Ceres

L’opera sarà esposta presso la sede centrale della banca, dove sarà visibile a clienti e dipendenti

Da sinistra: Carlo Demartini - direttore generale e Ad Banca di Asti, colonnello Maurizio Lanza, Giorgio Galvagno - presidente Banca di Asti.

Da sinistra: Carlo Demartini - direttore generale e Ad Banca di Asti, colonnello Maurizio Lanza, Giorgio Galvagno - presidente Banca di Asti.

Nel segno della memoria e della valorizzazione del patrimonio locale, Banca di Asti ha restaurato il ritratto del Conte Federico Cotti Ceres, tra i protagonisti della fondazione dell’Istituto e figura di spicco nella vita sociale dell’Ottocento astigiano.

Il dipinto rappresenta non solo un prezioso bene artistico, ma anche una testimonianza della storia locale e del profondo legame tra il territorio e la Banca. L’opera, riscoperta dal Col. Maurizio Lanza, è stata sottoposta a un attento restauro conservativo curato da Roberto Ilengo, che ha permesso di restituirle il suo originario splendore nel pieno rispetto della sua integrità storica.

A Federico Cotti Ceres, Asti ha dedicato una via nel centro storico e un monumento in piazza Santa Maria Nuova, nei pressi dell’ex ospedale cittadino, luogo a lui strettamente legato. Nato in una famiglia di nobili origini nel 1819, si distinse per il suo spirito filantropico, che lo portò a occuparsi attivamente delle fasce più fragili della popolazione.

Nella sua  breve esistenza – scomparve a soli trent’anni (1819-1849) – fu un punto di riferimento per la comunità locale e si ricorda, tra i suoi meriti, anche il contributo alla fondazione della Cassa di Risparmio di Asti nel 1842, oggi Banca di Asti, di cui fu uno dei promotori più brillanti.

I suoi diari e la corrispondenza privata restituiscono un’immagine vivace della vita astigiana nella prima metà dell’Ottocento: viaggi, balli in maschera, incontri con la famiglia reale di Torino – ogni dettaglio veniva annotato con cura, comprese le spese. Il suo testamento, improntato alla generosità, rappresenta l’ultima conferma di una vita spesa al servizio degli altri e continua a essere oggi una testimonianza concreta del suo lascito morale e civico.

L’opera sarà esposta presso la sede di Banca di Asti, dove sarà visibile a clienti e dipendenti. Con questa iniziativa, Banca di Asti conferma il proprio impegno nella tutela e valorizzazione della memoria storica, riaffermando il suo ruolo attivo nel promuovere cultura, identità e coesione nel tessuto sociale in cui opera da anni.


 

Cs

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