Faccio riferimento al mio comunicato stampa relativo alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione CARIASTI in data 2 dicembre u.s. che ha preso in esame la questione più volte apparsa sugli organi di stampa locali e nazionali circa la necessità da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti di dismettere dal patrimonio azioni della Banca di Asti in osservanza del recente Accordo tra il MEF e l’ACRI.
Al riguardo mi corre l’obbligo di smentire fermamente quanto dichiarato dalla consigliera signora Lidia Pizzotti nel suo successivo comunicato stampa pubblicato in data 4 dicembre u.s. dove mi contesta di aver impropriamente utilizzato l’espressione “unanimità della votazione” circa la decisione assunta dal Consiglio Direttivo in quella occasione.
Ciò non corrisponde affatto al vero, poiché basta leggere il mio comunicato in qualità di Presidente di CARIASTI per constatare che è stata usata l’espressione “esito assolutamente inequivoco della votazione” che ribadisco e confermo. Invero tra l’opzione di vendere le azioni a un’altra banca, col rischio di successiva incorporazione della Banca di Asti, e quella di cederle a altre Fondazioni bancarie piemontesi, il Consiglio Direttivo si è espresso così: presenti 12 consiglieri, voti favorevoli alla seconda opzione 10, contrari e quindi favorevoli alla prima opzione 2. Pertanto, prima di smentire le dichiarazioni altrui, sarebbe bene almeno leggerle.
Il presidente di CARIASTI - Pierfranco Marrandino














