Arriva un importante stop al progetto per l'imponente impianto industriale del Gruppo Cerere a Castagnole delle Lanze, previsto in un'area buffer-zone Unesco. A darne notizia è l'associazione Castagnole attiva, che segue da vicino la vicenda. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) per il Piemonte ha infatti bloccato l'efficacia del permesso di costruire, accogliendo l'istanza presentata da diciassette cittadini.
Con un'ordinanza emessa giovedì 23 ottobre, il Tar ha accolto la richiesta di sospensione cautelare. Di conseguenza, i lavori non potranno partire: il permesso resta congelato fino alla decisione definitiva sul merito, la cui udienza è già stata fissata per l'8 ottobre 2026.
Il tribunale, afferma l'associazione, ha rilevato che il ricorso presenta un'apparente fondatezza. Il nodo cruciale, secondo i giudici amministrativi, riguarda la procedura di rilascio del permesso: il via libera sarebbe stato concesso senza una motivazione adeguata sul superamento dei pareri negativi espressi in precedenza. Sia la Commissione edilizia sia la Commissione locale per il paesaggio, infatti, avevano dato parere contrario al progetto.
I giudici hanno inoltre riconosciuto la legittimazione a ricorrere dei cittadini, in particolare di chi abita più vicino all'area, data la "rilevante dimensione dell'opera" e il suo potenziale impatto sul territorio. Il Tar ha anche confermato il rischio concreto che i lavori potessero iniziare "in qualsiasi momento" sulla base del solo permesso, motivando così l'urgenza della sospensiva.
L'associazione Castagnole attiva e i promotori del ricorso hanno organizzato un incontro pubblico per illustrare nel dettaglio il percorso intrapreso e discutere i prossimi passi. L'appuntamento è fissato per martedì 28 ottobre alle 21, presso il Salone di San Bartolomeo. "Questo lasso di tempo non deve essere vissuto come un’attesa passiva", spiegano i promotori, "ma come un’occasione preziosa per costruire insieme... una visione condivisa del futuro di tutto il nostro territorio". L'invito è a partecipare numerosi per un percorso "collettivo, trasparente e partecipato".














