Il Palio di Asti si prepara ad alzare il sipario sull'edizione 2026 con biglietti più salati nelle tasche degli spettatori. La Giunta Comunale, con delibera numero 475, ha approvato la politica tariffaria dei servizi comunali per l'anno prossimo, introducendo aumenti significativi proprio per la manifestazione più attesa dell'anno astigiano. Gli incrementi riguarderanno tutte le tribune, con punte che sfiorano il 50% per i posti più ambiti, una decisione che rappresenta la prima modifica sostanziale dopo anni di tariffe congelate.
Gli aumenti del Palio
Le tribune più prestigiose saranno quelle che subiranno i rincari più consistenti. La tribuna Alfieri argano, l'ex tribuna stampa considerata tra le postazioni migliori per seguire la corsa, passerà da 100 euro a 150 euro, con un balzo del 50%. Anche la tribuna Alfieri canapo, posizionata al lato della partenza, vedrà un incremento sostanzioso: da 90 euro salirà a 110 euro, registrando un aumento del 22%.
Per le tribune di fascia media, gli aumenti sono più contenuti ma comunque percettibili. La tribuna Alfieri centrale e la tribuna Solaro passeranno entrambe da 60 a 65 euro, mentre le tribune Alfieri lato arrivo e Roero saliranno da 45 a 50 euro. Le tribune Catena, quella verso il canapo e quella verso la Comentina, costeranno rispettivamente 45 e 35 euro contro i precedenti 40 e 30 euro. Anche la tribuna Malabaila e le tribune Pelletta, Comentina, Isnardi, Guttuari e Gardini subiranno ritocchi al rialzo, passando rispettivamente da 30 a 35 euro e da 25 a 30 euro.
Rincari significativi riguarderanno anche le iniziative collaterali. Il biglietto per le tribune durante il Palio degli Sbandieratori passerà da 10 a 15 euro, registrando un aumento del 50%. Rimangono invece invariate le tariffe per il parterre, fissato a 5 euro, e per la Prova della Vigilia, che continuerà a costare 5 euro per le tribune. Confermata inoltre la gratuità per i bambini da 0 a 6 anni per tutti gli eventi.
Gli altri servizi restano fermi
Mentre il Palio diventa più costoso, la maggior parte dei servizi comunali a domanda individuale mantiene le tariffe 2025 senza alcuna variazione. La delibera conferma infatti i valori per una lunga serie di prestazioni che spaziano dalla mobilità ai servizi sociali, dalla cultura ai servizi cimiteriali.
Nel settore della mobilità urbana, rimangono invariate le tariffe del trasporto pubblico locale gestito da ASP SpA. Il biglietto di corsa semplice resta fissato a 1,20 euro con validità di 90 minuti, così come l'abbonamento mensile ordinario "Atuttobus" che continua a costare 25 euro. Anche gli abbonamenti mensili per studenti under 25, modulati secondo le fasce ISEE e il numero di figli, restano agli stessi importi, con tariffe che vanno dalla gratuità per chi ha un ISEE inferiore a 6.500 euro fino a un massimo di 18 euro per chi supera i 26.000 euro di indicatore.
Invariate anche le tariffe della sosta a pagamento, con la tariffa oraria standard che rimane a 1,20 euro e quella della corona a 1,50 euro. Gli abbonamenti annuali per residenti in ZTL/ZTM si confermano a 100 euro per la prima auto, mentre l'abbonamento mensile "BunPat" resta fissato a 25 euro. Sul fronte della rimozione forzata, il servizio mantiene le stesse tariffe del 2025, con il costo dell'intervento completo in zona centrale che rimane a 75 euro e quello in zona esterna a 88 euro.
Per quanto riguarda i servizi sociali, non ci saranno modifiche nelle tariffe dell'assistenza domiciliare, che continua a essere modulata in base all'ISEE con esenzione totale per chi non supera i 7.781,93 euro e tariffe che vanno da 3,10 a 9,30 euro per le fasce di reddito superiori. Anche la ginnastica dolce per anziani resta invariata a 15,50 euro mensili, così come il trasporto scolastico e per disabili, che si conferma a 99 euro annuali con esenzione per le famiglie con ISEE inferiore a 7.328,62 euro.
Restano ferme pure le tariffe dei servizi cimiteriali gestiti dal comune e da ASP SpA, compresi i diritti di introduzione salma, le inumazioni e le tumulazioni. Il servizio funebre mantiene il costo di 37 euro per il rilascio dell'autorizzazione al trasporto e seppellimento, mentre la gestione del tempio crematorio continua a essere vincolata al regime di tariffa amministrata soggetta ai limiti massimi stabiliti dal decreto ministeriale.
Nel settore culturale, rimangono invariate le tariffe del teatro Alfieri e della sala Pastrone, dell'archivio storico e dell'istituto di musica Giuseppe Verdi, quest'ultimo in regime di concessione. Per quanto riguarda gli spazi museali, le tariffe sono gestite dalla fondazione Asti Musei in base alla convenzione approvata dal consiglio comunale.
Confermati anche i costi dei servizi scolastici. La refezione scolastica e i nidi d'infanzia mantengono le tariffe dell'anno educativo 2025/2026, con alcune modifiche solo nelle modalità di fruizione del servizio ma non negli importi. Anche gli impianti sportivi conservano la stessa griglia tariffaria, con alcuni aggiustamenti solo nelle condizioni regolamentari di utilizzo.
La scelta dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Rasero, come spiegato nella delibera, tiene conto delle "condizioni macroeconomiche" attuali e mira a garantire "una soddisfacente e sufficiente copertura dei costi dei servizi a domanda individuale nonché il pareggio del bilancio". L'ente, non essendo in situazione strutturale deficitaria, non ha obblighi specifici in materia di copertura minima dei costi dei servizi.














