La lunga odissea della Casa di riposo Città di Asti si avvia verso la conclusione con la vendita al Gruppo Sanitalia Health Care per 7 milioni e 550 mila euro. Una cifra che, secondo quanto comunicato dai commissari liquidatori, dovrebbe essere incassata entro il primo semestre del 2026, al termine delle verifiche normative attualmente in corso.
I tre commissari liquidatori Luca Geninatti Satè, Roberto Frascinelli e Alberto Abbate, nominati dal Tribunale di Asti nel marzo 2023 per gestire la liquidazione della struttura chiusa a dicembre 2022, hanno finalmente trovato un acquirente dopo tre aste andate deserte. L'ultima, del 21 novembre scorso, aveva un prezzo base di 4,8 milioni di euro, poi lievitato fino alla cifra finale di aggiudicazione.
"Sono in corso le verifiche che l’iter normativo richiede - si legge nella nota dei sindacati e, se nulla osta, il trasferimento della proprietà con l’incasso del prezzo è ragionevolmente previsto nel corso del primo semestre 2026.”
I nodi da sciogliere per i dipendenti
Mentre la procedura di vendita procede, Alessandro Delfino della CISL solleva questioni cruciali riguardo ai lavoratori ancora in attesa di pagamenti arretrati. "Al di là dell'aspetto del reimpiego dei lavoratori ancora fermi, che sono pochi e sicuramente non sufficienti per riaprire una struttura, quello che ora ci interessa è recuperare tutto quello che non hanno ancora avuto in termini di stipendi arretrati e altre competenze", dichiara il sindacalista.
La situazione è complessa: sono una ventina i dipendenti ancora coinvolti nelle pendenze economiche, ma complessivamente le posizioni creditorie ammontano a 34-35 persone che vantano crediti verso la struttura per vari motivi - tredicesime non pagate, straordinari, banca ore e altre competenze.
L'indennità di mobilità ancora da saldare
Particolare attenzione merita la questione dell'indennità di mobilità, una forma di sostegno economico pari all'80% del tabellare riconosciuta ai dipendenti pubblici nei primi 24 mesi dopo la chiusura dell'ente. "I lavoratori l'hanno ricevuta solo fino ad agosto 2024, spiega Delfino, quindi mancano ancora i pagamenti di agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre".
Le prospettive future della struttura
Quanto alle prospettive di rilancio, il sindacalista esprime cautela sui numeri che la nuova gestione potrà garantire. Al momento della chiusura, la Casa di riposo Città di Asti disponeva di 120 posti convenzionati, un patrimonio che - considerando il valore di circa 80mila euro per posto letto convenzionato - rappresenterebbe quasi un milione di euro di valore aggiunto.
"Non credo che saranno tutti i 120 posti, osserva Delfino, non credo che la struttura sarà gestita con le metrature che aveva quando ha chiuso". Una valutazione realistica che tiene conto delle sfide organizzative e economiche che la nuova proprietà dovrà affrontare. I commissari liquidatori, dal canto loro, si sono impegnati a "informare le autorità e i sindacati circa l'andamento dell'iter normativo che precede il trasferimento della proprietà", ringraziando in particolare il prefetto Claudio Ventrice per il supporto fornito durante questa complessa procedura.














