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Al Direttore | 04 dicembre 2025, 17:18

CariAsti, precisazioni sulle dichiarazioni del presidente: "Non c’è stata unanimità nella riunione del 2 dicembre”

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni di Lidia Pizzotti, membro del Direttivo

CariAsti, precisazioni sulle dichiarazioni del presidente: "Non c’è stata unanimità nella riunione del 2 dicembre”

A seguito della dichiarazione del presidente dell'Associazione CariAsti Pierfranco Marrandino, pubblichiamo le precisazioni del membro del Direttivo Lidia Pizzotti. 

"Desidero precisare in qualità di membro del Direttivo dell’Associazione CariAsti, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate agli Organi di stampa dal Presidente Pierfranco Marrandino, che nella riunione svoltasi nella giornata di martedì 2 dicembre u.s. è stato aperto un proficuo ed interessante confronto sui possibili scenari futuri dell’Istituto bancario astigiano. A tal proposito sono scaturite opinioni e considerazioni diverse pertanto affermare che vi sia stata una unanime condivisione non è corretto e ciò che è stato inviato, io ritengo, ai giornali è una considerazione del Presidente Marrandino.  

L’Associazione opera sul territorio e conta circa 600 iscritti a fronte di 29000 piccoli azionisti.

La Banca di Asti e la Fondazione CrAsti sono due soggetti giuridici diversi e con mission e finalità ben separate e distinte. A titolo personale ritengo quindi opportuno precisare che se è vero che tutti condividono il concetto che la "banca del territorio" è un valore intrinseco condiviso è, altrettanto, vero che aprirsi a partners industriali anche di altri territori, come dimostra la storia di altri Istituti Bancari, non può che giovare alla Banca di Asti ed alla Sua Fondazione bancaria. Quest'ultima ha l’esclusiva ed unica "mission" di promuovere il territorio e potrà farlo con maggior impulso se la Banca con le sue strategie a raggio più ampio dell'astigiano potrà incrementare la propria redditività ed il valore delle azioni.

Personalmente ritengo che tra i piccoli azionisti non manchino coloro che non si spaventano del "pensare in grande" sapendo che questo atteggiamento può essere ancora più utile al territorio che amiamo."

Al direttore

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