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Politica | 10 dicembre 2025, 17:02

Il sindaco Rasero in Consiglio: "Sulla banca servono trasparenza e prudenza, non decidere potrebbe essere peggio che decidere male"

Lungo intervento del primo cittadino sui temi del bilancio di previsione. Focus sulla situazione della Cassa di Risparmio e sulla necessità di coinvolgere il territorio nelle decisioni

Rasero in Consiglio comunale (archivio - MerfePhoto)

Rasero in Consiglio comunale (archivio - MerfePhoto)

Il sindaco Maurizio Rasero ha affrontato ieri sera in Consiglio comunale una serie di questioni critiche, dalla manovra finanziaria ai progetti in corso fino alla vicenda della Banca di Asti, ribattendo alle critiche della minoranza con dati puntuali e ribadendo la necessità di una gestione consapevole e trasparente delle risorse pubbliche. Questa mattina la minoranza unita ha tenuto una conferenza stampa.

Sui presunti cali di investimenti: i numeri dicono il contrario

Rasero ha iniziato smontando quella che definisce una "notizia sbagliata" sulla presunta riduzione degli investimenti. "Quasi tutti avete citato che questa città non ha speranza perché non ci saranno più investimenti", ha detto il sindaco, mostrando i dati: "Se io guardo l'investimento di quest'anno che viene, il primo del triennio di cui stiamo parlando, si parla di 14.274 milioni. L'anno scorso nel bilancio avevamo 13.408, quindi 800.000 in più dell'anno scorso. Se io vado indietro di 8 anni, prima dell'impennata che c'è stata con il PRRR, mi trovo nel 2019 13.200.000. Se oggi sono 14.274 c'è più di 1 milione rispetto ad allora".

Rasero ha sottolineato come il confronto operato dall'opposizione fosse "come un paragone fra pere e ananas, come cose che sono diverse", frutto di una lettura poco accurata dei bilanci preventivi rispetto a quelli consuntivi.

La viabilità: responsabilità condivise nel passato

Sul tema della viabilità, cruciale per la città, Rasero ha fatto un'analisi storica delle scelte amministrative: "Ricordo quando c'è stato la possibilità di un'opera epocale non amministrava il centrodestra, la città l'amministrava al centrosinistra, mi riferisco a Via Gerbi e al campo di atletica, avete dato il permesso di costruire dei palazzi a ridosso della pista di atletica". Un'osservazione che invita a non puntare il dito senza guardare alle responsabilità del passato.

Su corso Savona, Rasero ha difeso la scelta della rotonda come elemento di rallentamento della velocità – uno dei problemi più gravi della città. "La velocità è il problema più grosso di questa città", ha affermato, spiegando come gli interventi di moderazione del traffico siano sempre suscettibili di critiche iniziali, ma necessari: "Non c'è un villaggio dove in una riunione non ti dicono 'Le macchine vengono fuori'. Avete fatto un emendamento su questo, lo accolgo".

Il personale, il grande nodo

Un tema trasversale emerso da diversi interventi è stato la carenza di personale. Rasero ha riconosciuto il problema e lo ha inquadrato come una questione di livello nazionale: "Non c'è un collega in questo tavolo che nel suo settore non ha il problema del personale. Forse sì, tutte le amministrazioni comunali, attraverso l'ANCI, dovrebbero dire che tagliano, tagliano, tagliano, ma tagliano sempre sui territori".

Ha citato specificamente il settore dei vigili urbani, dove la difficoltà non è nella mancanza di risorse per l'assunzione, ma nel turnover: "In 8 anni abbiamo esaurito tre graduatorie di tre bandi diversi. Il vigile fa il concorso, c'è la graduatoria, lo mandi a fare il corso, passano 9 mesi, quando finalmente è formato e potrebbe partire a lavorare, dice 'Nel comune vicino a casa mia, a 40 km, cercano un vigile' e se ne va".

La banca: trasparenza, prudenza, niente decisioni affrettate

È sul tema della Banca di Asti che Rasero ha concentrato la sua attenzione maggiore, affrontando una questione che divide profondamente il territorio e che rimane in sospeso.

"Non ho una posizione mia", ha esordito il sindaco, sottolineando come la decisione non sia sua ma dei consiglieri della Fondazione Cassa di Risparmio, organismi indipendenti dall'amministrazione. "Sono persone che sono talmente autorevoli e talmente oneste che mi dicono 'Io, piuttosto di fare una cosa in cui non credo, piuttosto di essere ricordato come quello che ha fatto una certa cosa contro la città, mi dimetto. Ma che me ne importa del gettone che ho in fondazione? Mi dimetto'".

Il nodo cruciale emerso dall'intervento del sindaco è la scelta del partner: "Il non decidere può essere peggio di decidere male, perché noi dobbiamo immaginare questo con un orizzonte temporale che veramente non è più quello dell'urgenza di un anno fa". Rasero ha messo in guardia dal rischio di scegliere un partner che oggi arriva "con la bandiera bianca in segno di pace" ma che fra 3-4 anni, se strutturato e più forte, potrebbe imporre scelte sfavorevoli al territorio.

Ha citato l'esempio di Cattolica e Generali: "Quando Generali entrò nel capitale sociale di Cattolica, allora ogni testa aveva un voto... Poi il mondo è cambiato e Generali ha detto 'State simpatici, ma OPL' e se l'è mangiata".

Per questo, Rasero ha chiesto massima trasparenza: "Ho chiesto semplicemente che ci sia la possibilità di avere tutte le possibili soluzioni, che sia il più trasparente possibile. Ho chiesto di poter condividere la cosa con il territorio in un modo più ampio". Ha annunciato che lunedì il territorio avrà l'opportunità di ascoltare direttamente le proposte.

Rasero ha concluso il suo intervento ribadendo un'idea di amministrazione che sa riconoscere i problemi ma non rinuncia: "Un bilancio prudente, ma non rinunciatario. Noi non rinunciamo a nulla, qualsiasi battaglia che dobbiamo farla per la nostra città la facciamo".

Ha insistito sul fatto che le scelte dell'amministrazione siano mosse dal buon senso e non dall'appartenenza politica, citando le collaborazioni costruttive con amministrazioni di colore diverso e sottolineando come "sono le persone che fanno la differenza, non l'appartenenza, soprattutto a livello locale".

Betty Martinelli


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