Le opposizioni consiliari di Asti hanno tenuto la loro conferenza di fine anno, tracciando un bilancio dell'attività svolta e lanciando critiche puntuali all'amministrazione Rasero.
Il messaggio politico principale è chiaro: l'unità delle forze di minoranza è solida e destinata a durare, con l'obiettivo di offrire alla città un'alternativa credibile per le elezioni del 2027.
Un anno tra variante urbanistica e bilancio
Michele Miravalle (Partito democratico), ha aperto i lavori sottolineando come il 2025 si sia chiuso con due pratiche fondamentali: "La variante generale al piano regolatore, con cui abbiamo ufficialmente iniziato il percorso che porterà questa città a discutere e adottare un nuovo piano, e il bilancio di previsione, che come ogni anno ha visto lunghe serate di dibattito concluse a tarda ora".

Il dato politico più rilevante, secondo Miravalle, è la compattezza dell'opposizione: "Queste minoranze stanno continuando in maniera molto convinta un percorso di unità, che ha portato non solo a una comune visione sui grandi temi della città, ma anche a proporre emendamenti firmati da tutti in maniera unitaria".
Una compattezza, ha aggiunto "molto più sincera dei silenzi della maggioranza, che nasconde divisioni considerevoli dietro l'ipocrisia del non intervenire in consiglio, lasciando al sindaco, padre e padrone, il compito di fare interventi fiume".
Crediti inesigibili e mancanza di programmazione
Roberto Migliasso (Prendiamoci cura di Asti) ha puntato il dito sulla penuria di investimenti e sulla gestione dei crediti di dubbia esigibilità. "Mettere sempre ogni anno la stessa cifra significa non avere programmazione. Il PNRR ha aiutato questa giunta a navigare, ma bisogna iniziare a trovare altre risorse", ha dichiarato Migliasso, evidenziando come i crediti inesigibili rappresentino un problema fondamentale per le casse comunali.

"Ci sono circa 16 milioni di euro di TARI inesigibile da recuperare, persi negli anni. Queste sono risorse che non hanno potuto avere la naturale destinazione in spese correnti", ha spiegato, annunciando che il tema sarà al centro di future interpellanze. Migliasso ha anche criticato l'atteggiamento del sindaco durante il consiglio: "È stata la massima espressione di un uomo solo al comando, che è riuscito a far cadere tutti noi nella trappola di parlare nuovamente di lui".
Emergenza ambientale e viabilità nel caos
Gianfranco Miroglio (Europa Verde), ha denunciato l'assenza di una visione per il futuro della città, concentrandosi sull'emergenza ambientale. "Avete capito dove andrà la nostra città nei prossimi anni? Io francamente no. Non sono riuscito a farmi un'idea", ha esordito, citando i dati sull'inquinamento atmosferico degli ultimi giorni.

"Sono tre anni che partecipo al Consiglio comunale e continuo a non avere in risposta alcun dato e alcun progetto nel merito delle condizioni ambientali", ha proseguito Miroglio, criticando la gestione della viabilità e delle piste ciclabili. "Le ciclabili vivono una situazione di incompletezza assoluta che le rende addirittura controproducenti. La rotonda della Lidl e quella di Porta Torino sono progetti nodali che non sono mai stati sviluppati".
Sul tema rifiuti, Miroglio ha ricordato che "nonostante i festeggiamenti, siamo sempre nettamente al fondo delle classifiche regionali. Ci accontentiamo del 'almeno peggio', ma siamo vicini al limite delle sanzioni, molto lontani dal 65% di raccolta differenziata".
Partecipate: il nodo di Asp e Gaia
Mauro Bosia (Uniti si può) ha affrontato il capitolo delle società partecipate, definendolo "più confuso di prima". "Dopo cinque anni, vediamo che avevamo ragione quando sostenevamo che gli accordi sull'ASP erano sconvenienti. La componente operativa dell'ASP è sempre più ridotta e si dà per scontato che per rispondere ai servizi pubblici ci si debba servire dei privati".

Su GAIA, Bosia ha lanciato l'allarme: "Una volta era un'isola felice, ora ci viene detto che sarebbe una bomba pronta a esplodere. L'azienda starebbe in piedi grazie alla discarica di Cerro Tanaro, ma con la chiusura prevista per il 2032, rischia di andare in negativo".
Casa popolare, degrado e qualità della vita
Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha evidenziato le carenze nella programmazione sociale e abitativa: "Tre anni fa abbiamo posto la questione dei minori stranieri non accompagnati, che costano 130 euro al giorno al Comune. Abbiamo proposto soluzioni strutturali, ma nulla è stato fatto. Sulla casa ci sono pochissime suggestioni e nessuna programmazione vera".

Malandrone ha anche criticato l'approccio dell'amministrazione sul tema del degrado urbano: "Il video di sensibilizzazione sui bagni pubblici e sul passeggio dei cani è apprezzabile, ma il degrado sta nelle periferie, nelle palazzine di case popolari degradate. Non una parola su questo aspetto".
Il crollo nella classifica della qualità della vita
Maria Ferlisi(PD) ha citato i dati del Sole 24 Ore sulla qualità della vita: "Asti arretra dal 49º al 54º posto, un dato che contraddice clamorosamente la narrazione che ci viene fatta dal sindaco. Quando abbiamo toccato questo tasto, il sindaco si è risentito dicendo che riguarda tutto il territorio astigiano. Ma lui è anche presidente della provincia e dovrebbe esserne preoccupato".

I dettagli sono ancora più impietosi: "In affari e lavoro crolliamo di 31 posizioni. Ricchezza e consumi scendono di 20 posti. I fatti ci dicono che questo territorio è più fragile, meno competitivo e meno sostenuto. Le famiglie stanno tirando fuori i pochi risparmi che hanno".
Viabilità, un'emergenza autoinflitta
Il consigliere M5S Massimo Cerruti ha attaccato l'amministrazione sulla mobilità: "L'emergenza viabilità è stata creata da questa giunta. La tangenziale Sud-Ovest non serve a chi entra ed esce dalla città". Ha proposto interventi concreti come la razionalizzazione delle rotatorie e la messa in sicurezza delle aree scolastiche, "far west di auto e inquinamento", citando modelli virtuosi da Cesena, Modena e Arezzo. "Tanti esempi concreti, ad Asti nulla".
Sulla sicurezza ha chiesto un Piano Integrato e "onestà intellettuale" sui numeri della Polizia Municipale: "Giacomini si vanta di quattro assunzioni arrivando a 74 agenti, ma nel 2022 erano 77". Sulle opere pubbliche il giudizio è lapidario: "Nessun investimento per i cittadini. Casermoni vuoti, ex ospedale fermo dopo il PNRR".
L'allarme sulle bonifiche
Valter Saracco (Prendiamoci cura di Asti) ha posto l'accento sull'emergenza abitativa: "Il problema della casa riguarda l'assenza di edilizia sociale, non solo ad Asti ma in tutta Italia. Le promesse nei bilanci nazionali sono rimaste lettera morta".
Il consigliere ha elogiato il lavoro dell'ATC nel recupero degli alloggi e chiesto di rendere più vantaggioso affittare e più oneroso lasciare vuoti gli immobili: "Le giovani coppie con lavoro precario non trovano casa, anche per forme di discriminazione". Sul fronte bonifiche ha lanciato l'allarme: "L'assessore Giacomini parla di 75 siti da bonificare, ma il settore ambientale è depauperato di personale. Senza risorse e organico adeguato, queste bonifiche resteranno lì per chissà quanto tempo".

Manca una programmazione sugli investimenti
Luciano Sutera Sardo (PD) ha criticato la mancanza di programmazione sugli investimenti: "Nel triennio c'è un costante decalage. Nei documenti non viene indicato cosa l'amministrazione intende fare. Il bilancio è previsto per tre anni, bisogna programmare".
Il consigliere ha espresso preoccupazione per le parole del sindaco su Vino e Cultura: "È un progetto dell'amministrazione Brignolo che ha dato continuità. Studiate nuovi investimenti e dotate di risorse gli uffici".
Sul personale ha rivelato: "Con un'interrogazione abbiamo scoperto che ci sono 700mila euro per nuove assunzioni. Vanno utilizzati per aiutare uffici in difficoltà come quelli per la ricerca bandi, riscossione crediti e urbanistica".

L'allarme su Konecta e le mancanze sulla cultura
Vittoria Briccarello (Uniti si può ) ha fornito dati precisi sulle criticità del bilancio: "La missione ambiente è l'unica con un abbattimento degli investimenti di oltre mezzo milione nel triennio, non sopperito da altri fondi. Proprio ora che dovremmo applicare il PAES entro il 2030".
Sulla questione sociale ha denunciato: "Manca l'integrazione che i servizi sociali hanno richiesto per avere flessibilità. Da tre anni lavorano in autonomia perché la politica dei servizi sociali è inesistente".
Sul lavoro ha lanciato l'allarme Konecta: "Abbiamo sei mesi per evitare la delocalizzazione. Non sono solo 400 posti di lavoro, ma una microeconomia: treni, bar, ristoranti. Oggi presentiamo interpellanza regionale".
Infine ha rivelato: "Il bando rigenerazione suoli degradati scade il 19 dicembre. Fino a una settimana fa non avevamo il progetto. Come partecipiamo?".

"Nessuna svolta, solo una strada chiusa"
Roberto Vercelli ( Pd) ha smontato la narrazione del sindaco sul bilancio 2026: "Rasero lo ha chiamato 'l'anno della svolta'. Io ho letto in dettaglio il bilancio e di svolta non vedo nulla, anzi, la svolta c'è stata ma è una strada chiusa. Dopo anni di investimenti grazie al PNRR, in assenza di questi fondi questa amministrazione non lascia nulla a chi verrà dopo. Questo è l'aspetto più delicato".

Ha rivendicato il lavoro costruttivo dell'opposizione: "Abbiamo fatto proposte concrete sulla viabilità e sul presidio dei quartieri. Da tre anni insistiamo che la sicurezza non sono le telecamere, ma la presenza di un infermiere, un vigile, un assistente sociale per quartiere. Il tema va affrontato alla radice, in modo preventivo. Pur avendo approvato un nostro emendamento due anni fa, non abbiamo visto nessuna luce".
Il consigliere ha denunciato l'incapacità di attrarre investimenti privati: "Le città non si risollevano solo con investimenti pubblici o bandi regionali. Le città si risvegliano perché gli imprenditori credono nella città. In 10 anni non sono stati capaci di rendere appetibile questo territorio, di risvegliare i miliardi dormienti nelle banche artigiane. Abbiamo fatto mille proposte, come quella di non concentrare le casette di Natale in un posto solo, perché coaguli tutte le persone e non rendi visitabile la città bella che abbiamo".














