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Politica | 26 novembre 2018, 12:21

Angela Motta: «La Regione riconsideri il piano sui centri diurni per l'autismo nel quadrante Asti-Alessandria»

L'esponente politica astigiana, vicepresidente del Consiglio Regionale, ha rimarcato l'esigenza mediante un'interrogazione rivolta all'assessore alla Sanità Antonio Saitta

Angela Motta ritratta con i vertici Anffas nel laboratorio del mosaico

Angela Motta ritratta con i vertici Anffas nel laboratorio del mosaico

 

Rispondendo a un’interrogazione presentata dalla vicepresidente del Consiglio Regionale Angela Motta, l'assessore alla Sanità Antonio Saitta ha assicurato nei giorni scorsi l'impegno a rivalutare l'aggiornamento del fabbisogno sui centri diurni per minori con patologie psichiatriche per il quadrante 4 (Asti, Alessandria).

L'assegnazione, compiuta di recente dalla Regione allo scadere del bando, aveva attribuito anche la seconda struttura al territorio di Alessandria (che già ne conta una avviata negli ultimi tre anni in forma sperimentale), coprendo per intero i posti a disposizione del quadrante ed escludendo il progetto dell'Anffas di Asti.

Il piano dell'associazione astigiana prevedeva la creazione, nella grande sede di piazzale Penna, di un centro da dieci posti per soggetti autistici, tra i 12 e i 18 anni, capace di funzionare per trenta ospiti a rotazione. Altamente educativa e con personale appositamente formato, la nuova struttura avrebbe garantito percorsi individuali personalizzati per ciascun soggetto autistico supervisionati da Lucio Moderato, psicologo e psicoterapista, direttore dei Servizi Innovativi per l'autismo della Fondazione Sacra Famiglia (Cesano Boscone, Milano). L'esperto professore collabora già da tempo, e con apprezzabili risultati, con l'Anffas astigiana, che nella sede di piazzale Penna gestisce, dal 1998, due centri diurni (un centinaio gli utenti seguiti, sommando anche quelli di una terza struttura in via Comentina) e due centri residenziali per venti posti.

Scopo dell'interrogazione di Angela Motta era appurare il metodo utilizzato dagli uffici regionali per giungere ad attribuire un altro centro diurno socio riabilitativo ad Alessandria, rinunciando ad assegnare lo stesso servizio all'Astigiano. Saitta ha indicato che, secondo la delibera regionale del 2010, «il primo criterio a cui il responsabile del procedimento deve attenersi nella disamina delle domande, ai fini del rilascio della verifica, è l'ordine cronologico di protocollo di arrivo dell'istanza nell'ambito della stessa Asl o, in questo caso, nell'ambito dello stesso quadrante. La domanda dell'Asl AL è pervenuta due giorni prima di quella dell'Asl AT».

Da parte della vicepresidente Motta, perplessa sul criterio dell'ordine cronologico, la sottolineatura che «l'ubicazione della nuova struttura di quadrante non sarebbe di agevole frequentazione da parte dell’utenza astigiana, sebbene la deliberazione regionale preveda l’obbligo del centro diurno socio riabilitativo di assicurare, con mezzi propri, il collegamento con i servizi territoriali di riferimento e, ove necessario, con il luogo di residenza o domicilio del minore». «Inoltre – ha ancofa affermato la consigliera astigiana - nell’elaborato progettuale sul nuovo centro diurno alessandrino si farebbe riferimento solo a un servizio rivolto alle famiglie presenti sul territorio di quel distretto».

La difficoltà a frequentare la struttura alessandrina, da parte degli utenti astigiani, è stata confermata sabato scorso anche dai vertici Anffas (il presidente Marcello Follis e la vice Elena Salvadore), con cui Angela Motta si è incontrata nella sede di piazzale Penna. «Per venire incontro alle esigenze delle famiglie - ha indicato Follis - abbiamo previsto nel progetto presentato in Regione un orario allungato, con accoglienza degli ospiti dalle 11 alle 19. La supervisione del professor Moderato avrebbe fatto della nuova struttura un centro di eccellenza sull'autismo».

In aula, l’assessore Saitta ha ricordato l'impegno della Regione ad ampliare il numero dei centri diurni socio riabilitativi (passando dalle cinque strutture avviate nella fase sperimentale del progetto alle dieci previste dalla programmazione socio-sanitaria) e affermato: «Va dato atto agli uffici, anche a seguito della comunicazione dell'Asl AT di aver ben compreso le ragioni che stanno alla base della richiesta di realizzare un centro diurno anche sul territorio astigiano: la via da percorrere è dunque quella di un aggiornamento degli standard di fabbisogno previsti dalla delibera regionale del luglio 2018, la qual cosa costituisce un impegno di questo Assessorato».

Da parte della vicepresidente Motta la sottolineatura in merito alla «necessità di procedere ora con urgenza alla verifica del fabbisogno espresso dal nostro territorio».


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