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Cultura e tempo libero | 09 settembre 2019, 18:13

Ad Asti gli "Invisibili": in uno spettacolo teatrale la lotta contro gli stereotipi sull'Africa

Appuntamento al Chiostro del Michelerio sabato 14 settembre dalle 17.30 fino a tarda serata

Mohamed Ba (foto tratta dal sito internet dell'artista)

Mohamed Ba (foto tratta dal sito internet dell'artista)

Teatro, letteratura, musica e sullo sfondo la gastronomia senegalese , sono i temi portanti dell’evento “Invisibili" che Unicef con  Asiap , associazione senegalo-italiana, promuove al Chiostro del Michelerio il 14 settembre dalle 17.30 sino alla tarda serata, con ingresso gratuito.

I protagonisti dell’evento saranno Mohamed Ba, drammaturgo, scrittore e percussionista e Pap Khouma, scrittore, oltre a Franco Testore, disc-jockey e narratore di musica.

Il programma

Dalle 18.30 alle 22.30 street food e grande cous cous a cura del Gruppo femminile Asiap. Alle 20.30 letteratura con un incontro tra la giornalista Alessia Conti e Pap Khouma. Dalle 21.30 musica a cura di Franco Testore, con un viaggio nel panorama musicale africano. Alle 22.30 ATAYA con the alla menta.

Lotta contro gli stereotipi

Elaborare un pensiero sul continente africano è un compito arduo perché  troppo tenaci sono i luoghi comuni, i clichés e le pseudo-certezze che offuscano la realtà.

Uno stereotipo diffuso vuole che l’Africa sia rimasta fin quasi ai nostri giorni un continente isolato e inesplorato, misterioso e impenetrabile, senza contatti con l’esterno e, del resto, talmente povero di storia e di cultura da non poter offrire assolutamente nulla al resto dell’umanità. In realtà, fin dai tempi più lontani l’Africa è stata, almeno in parte, un luogo di incontri e di interscambi, un crocevia di influenze attive e passive.

Più recentemente, al favore di un vento che pare essere cambiato, sembra nascere invece una retorica dell’euforia e dell’ottimismo. Il futuro sarà africano. Il continente realizza progressi in termini di crescita economica e le prospettive sono buone. Gli economisti  credono che l’Africa sarà la prossima destinazione del capitale internazionale.

Le riflessioni degli incontri di "Invisibili" cercano di superare da una parte l’afro-pessimismo che ha caratterizzato a lungo la lente attraverso la quale si è guardata l’Africa come un’occasione perduta, dall’altra cercano di sfuggire a una recente narrativa troppo facilmente afro-ottimista che guarda all’Africa idilliacamente, come un nuovo spazio di opportunità e di futuro.

La povertà africana

Ma accanto a tutto questo l’Africa presenta un volto di tutt’altra natura. La povertà è una condizione ancora ampiamente diffusa in parte dell'Africa moderna; circa il 40% dei Paesi africani si colloca negli ultimi posti di tutte le principali classifiche di ricchezza nazionale, come quelle basate sul reddito pro capite o sul PIL pro capite, pur disponendo spesso di ingenti risorse naturali, mentre nella lista delle 50 nazioni meno sviluppate del mondo stilata dall’ ONU quasi la metà delle posizioni è occupata da paesi africani. Assieme ai cambiamenti climatici in atto, all'instabilità politica di molti suoi Stati e a un tasso di natalità eccessivamente alto, la "questione africana" costituisce una delle principali cause delle migrazioni di massa o esodi di popolazione verso gli altri continenti. 

Le malattie della povertà

Le cosiddette "malattie della povertà" proliferano nei Paesi stretti nella morsa della povertà estrema, dove le malattie più gravi, quelle che ogni anno esigono il tributo più pesante, hanno nomi che da soli incutono paura. Questi nomi sono AIDS, tubercolosi e malaria che mietono oltre un milione di morti all’anno in Africa. Senza dimenticare l’Ebola. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si registra, inoltre, un aumento continuo delle patologie legate a stili di vita e consumi alimentari scorretti.

Redazione

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